In attesa dei dati ufficiali inerenti i volumi di raccolta differenziata, effettuati nel Comune capoluogo, ci preme sottolineare come l’amministrazione continui a delegare alla società affidataria del servizio gli aspetti relativi alla comunicazione dei risultati e gli interventi da effettuarsi sul territorio determinando una situazione che non porterà benefici ai contribuenti, ai cittadini né tantomeno all’ambiente. Permane, pertanto, la chiusura al confronto trascurando ampi spazi di manovra per far sì che vi sia vera crescita nel settore.
I dati relativi ai primi due mesi del 2016 denotano un trend
in calo delle già deludenti percentuali di differenziata dal 28,27% al
26,88% nonostante il calo di produzione
di R.S.U. da 3.583.440
Kg a 3.397.150 Kg ed una produzione pro capite pari
a 39,69 Kg
di media mensile. Dati già di per sé anomali in quanto dovrebbero far
interrogare l’amministrazione sulle quantità ridotte di rifiuti prodotti.
Risultati che sconfessano quanto dichiarato da Ecologica pugliese relativamente
alle attività del mese di Marzo con incremento di 3,3 punti percentuali che se
confermati porterebbero al 30,18 e non di oltre il 31 le percentuali raccolte
di differenziata.
In merito
all’organizzazione del servizio rimangono scoperti interi quartieri dal
servizio di raccolta spinta, non vengono forniti strumenti ai cittadini per una
corretta raccolta differenziata ma soprattutto non vengono messe in campo
azioni per intercettare importanti volumi di rifiuti che vanno ad incrementare
il quantitativo di indifferenziato o nel peggiore dei casi ad alimentare
discariche abusive con costi esponenziali per le necessarie bonifiche. Lì dove
insiste la raccolta stradale tramite cassonetti questi ultimi risultano
sottodimensionati ed insufficienti rispetto all’utenza residente con il
risultato di abbandoni sui marciapiedi che determinano condizioni di decoro ed
igiene inaccettabili. Ricordiamo che la raccolta spinta è complementare alla
raccolta stradale e non sostitutiva, un aspetto non di poco conto sia sotto il
punto di vista della gestione economica sia sotto l’aspetto dei servizi offerti
ai cittadini.
Sui tempi e le
modalità di raccolta del materiale riciclabile sarebbero auspicabili interventi
per conciliare attività di raccolta con sicurezza, viabilità e decoro della città.
Del tutto assenti alcuni capitoli relativi ad attività di recupero di materiale
altamente inquinante e pericoloso come la raccolta di oli vegetali e lo
smaltimento dell’amianto nonostante siano stati pubblicati in questi anni
diversi bandi da parte della Regione Puglia finanziati con i proventi
dell’ecotassa pagata anche dai brindisini.
L’ADOC ripropone così
come fatto in tutti questi anni la necessità di realizzare isole ecologiche
attrezzate e sorvegliate nei quartieri e sistemi di incentivazione previsti per
legge che vadano ad influire direttamente sul corrispettivo da pagare per la Tari. Auspichiamo ,
inoltre, un serio e reale coinvolgimento dell’utenza che dimostra di rispondere
prontamente quando vengono messe in campo azioni credibili come nel caso delle iniziative
avviate in questi mesi da privati volte
al recupero del materiale riciclabile presso alcune attività commerciali. Per
realizzare quanto sopra chiediamo che l’amministrazione comunale si faccia
carico dell’avvio di occasioni di confronto con i soggetti che hanno titolo a
rappresentare le istanze dell’utenza, come la scrivente, alla presenza dei responsabili di Ecologica
Pugliese secondo quanto stabilito dal comma 461 art. 2 della legge
244/2008.
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