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domenica 25 settembre 2011

Aumento IVA: Conti in rosso e consumatori al verde...


L’aumento dell’IVA dal 20% al 21% per alcune categorie di prodotti, previsto nell’ultima finanziaria, ha scatenato proteste e analisi circa le ripercussioni sui prezzi al consumo, inevitabili, ma anche su possibili scenari a discapito dei consumatori. E’ paradossale che in un momento di forte crisi economica per le famiglie e per interi settori produttivi si sia optato per un incremento dell’iva con il rischio di deprimere ancor di più l’economia con effetti negativi specie in territori in perenne emergenza come il nostro. Un ulteriore colpo inferto al potere d’acquisto delle famiglie dopo i rincari, ingiustificati, anche di beni di largo consumo in tutti questi anni. Secondo nostre stime il maggiore esborso per le famiglie ammonterebbe a 125 € annui con una forte incidenza in settori quali l’abbigliamento, turismo, ristorazione e mobiltà. Un calcolo al netto di influenze indirette che tale provvedimento può avere nella vendita di beni di prima necessità che solo ufficialmente non sono interessati dalla manovra. Infatti, se da una parte prodotti come quelli agroalimentari non sono assoggettati ad aumenti iva dall’altra bisogna tener in conto che confezionamento, trasporto, e buona parte di ciò che ruota intorno alla filiera produttiva ne risente negativamente con il risultato che anche questi prodotti subiranno aumenti. Una situazione, a nostro avviso, che nel breve periodo non determinerà scelte mirate dei consumatori sugli acquisti ma imporrà un vero e proprio stop dovuto all’inevitabile esaurimento delle risorse economiche disponibili creando vere e proprie emergenze quali l’indebitamento o rinunce importanti tra cui la tutela della salute e la scelta di prodotti di qualità. Ma i risvolti possono essere anche altri per certi versi controproducenti persino per le stesse casse dello Stato. Pensiamo ad esempio alla vendita/acquisto di beni e servizi senza fatturazione. Una pratica consolidata a leggere i dati sull’evasione fiscale dettata dalla furbizia di alcuni operatori commerciali che “rischiano” di incassare illecitamente ancor di più grazie proprio all’incremento IVA. Altro aspetto da non trascurare è che si induca il consumatore ad accettare l’acquisto in “nero” traendo vantaggio da tale operazione illecita ed esponendolo a provvedimenti sanzionatori. La soluzione per evitare tutto ciò va nella direzione opposta a quella attuata vale a dire una riduzione della pressione fiscale ed un contestuale vantaggio nel pretendere l’applicazione della legge come nel caso del rilascio della ricevuta e/o scontrino utili ai fini di una detrazione. Rimanendo nell’ambito delle previsioni altra minaccia è rappresentata dall’arrotondamento al rialzo dei prezzi al consumo. Difficilmente, infatti, vedremo comparire i decimali o i centesimi sui cartellini è molto più probabile che i prezzi arrotondati nascondano veri e propri rincari che nulla hanno a che vedere con l’aumento iva aggiungendo danno su danno. Altro settore interessato agli aumenti iva è quello dei carburanti al centro da anni di aspre polemiche per i continui rincari nonostante le oscillazioni favorevoli del cambio euro/dollaro. Accreditate fonti nazionali danno una quotazione media di 1,642 euro per la benzina e di 1,523 euro per il gasolio un prezzo del 12% superiore rispetto alla media europea. Stimiamo che sia intorno ai 25 euro annui il sovrapprezzo per le famiglie. Un dato che incide direttamente nell’uso del mezzo privato ma anche sul costo di beni e servizi. L’ADOC di Brindisi si farà promotrice nei prossimi giorni di un’iniziativa che porti alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa con le associazioni di categoria affinchè si adotti nel territorio di Brindisi un codice di trasparenza e di controllo che garantisca il consumatore contro comportamenti che rischiano di aggravare ancor di più una situazione economica insostenibile. Auspichiamo un’adesione alla nostra proposta al fine di tutelare i consumatori ma nel contempo anche gli operatori commerciali e le attività artigiane che operano con correttezza e professionalità doti che rischiano di essere messe in discussione da comportamenti che non possono essere tollerati.

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