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mercoledì 10 agosto 2011

Brindisi "al verde"....




In riferimento al dibattito avviato in questi giorni sulle spese di manutenzione e sorveglianza relative al “Parco di Giulio” di Brindisi intendiamo effettuare alcune riflessioni. In primo luogo ci chiediamo se sia mai possibile che in fase di progettazione i competenti uffici comunali e la stessa amministrazione si limitino al calcolo dei costi di realizzazione di un’opera trascurando importanti voci di spesa per manutenzione e gestione. Una valutazione a nostro avviso d’obbligo che dovrebbe condizionare scelte circa la realizzazione o meno di un opera a prescindere dalla disponibilità di risorse derivanti da varie fonti. Scelte, quindi, da effettuare a monte che dovrebbero condizionare gli stessi progetti con l'uso di tecnolgie e soluzioni progettuali che ne attenuino l’impatto sulle casse comunali. Alla luce di quanto sta avvenendo sembrerebbe che tali valutazioni siano marginali se non del tutto trascurate con il risultato che una volta realizzata un'opera ci si rende conto di non potersela pemettere con strascichi di polemiche ma quel che è peggio con situazioni i degrado e abbandono vanificando milioni di euro di spesa. Non può essere un'accordo con associazioni no profit la soluzione ai problemi evidenziati ma una seria pogrammazione che dia risposte a tutto campo circa la realizzazione di importanti opere pubbliche specie in un periodo di forti ristrettezze economiche. La situazione è ancor più allarmante se pensiamo in prospettiva al completamento del "Parco Cillarrese" e del Paleventi due opere per le quali c’è una folle corsa al reperimento di risorse per la realizzazione ma non un piano di coinvolgimento di privati anche per la gestione. L’ADOC di Brindisi partendo dal problema del "Parco Di Giulio" ritiene indispensabile il reperimento di risorse attraverso l'utilizzo delle strutture presenti all'interno. Ci riferiemo all'affidamento delle strutture ad uso commerciale così come all'utilizzo della nuova scuola anche per iniziative estive in risposta alle esigenze di numerose famiglie alle prese con i tempi famiglia - lavoro. Servizi gestiti da privati che potrebbero contribuire alle spese per manutenzione o sorveglianza. Per le aree in stato di abbandono a ridosso del parco si potrebbe avviare un’inizitiva denominata "orti urbani" affidando piccoli pezzi di terra attrezzata a cittadini che intendono coltivare un orto tenendo così la zona pulita sicura e decorosa ed evitando nel contempo fenomeni di abusivismo. Per il "Cillarrese" riproponiamo l’idea di destinare alcune aree ai giostrai sfrattati da piazzale "Lenio Flacco", di recuperare il progetto della ruota panoramica e di destinare zone attrezzate alle rivendite di bibite e generi alimentari che oggigiorno invadono la città con situazioni igienico sanitarie e di decoro inaccettabili. Da tali affidamenti si potrebbe ricavare somme per parte della gestione del parco oltre a relizzare un'area ludica attrezzata di cui la città è priva. Per finire il Palaeventi sulle cui potenzialità nessuno penso nutra dubbi ma che dal punto di vista dell'impegno economico per le casse comunali riteniamo sia improponibile nonostante le disponibilità in bilancio. Riteniamo utile anche in questo caso il coinvolgimento dei privati senza i quali riteniamo sia un’operazione rischiosa tanto per la realizzazione quanto per la gestione che per essere ottimale dovrebbe essere in grado di riempire il contenitore di eventi per gran parte dell’anno solare. Ad oggi pur non disponendo di strutture di pari livello non ci risulta però che sia il "Palapentassuglia" che il "Franco Fanuzzi" ma anche altri spazi siano utilizzati per eventi di una certa portata. Non c'è quindi un problema di spazi o meglio ancora solo di spazi ma di creare le condizioni che ciò che abbiamo venga utilizzato al meglio. Ci riusciremo!?!?

1 commento:

  1. Secondo me avrebbero dovuto far qualcosa lungo il litorale splendido e abbandonato che abbiamo .... Più turisti più soldi più movimento più entrate per il comune ( multe) ecc ecc posti di lavoro.... Senza spostarsi verso le marine di Ostuni di carovigno ecc e a sud verso lecce

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