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Benvenuti, oggi iniziamo una nuova esperienza che ci vedrà impegnati al vostro fianco nelle piccole e/o grandi problematiche quotidiane...

venerdì 15 luglio 2011

Inosservanza ordinanza balneare












Da anni ormai la stagione balneare dei brindisini è condizionata da disservizi di varia natura. Come ogni estate le emergenze prendono il sopravvento sugli atti che ognuno per il proprio ruolo dovrebbe predisporre per la risoluzione delle problematiche. Da tempo si continua a parlare di pulizia delle spiagge, di sicurezza, di viabilità, di tutela ambientale; a queste problematiche non sono mai seguiti atti concreti nella direzione di un programmazione di interventi in risposta alle esigenze di tutela dei cittadini. Purtroppo alle ormai note vicende legate all’instabilità della costa non è seguita di pari passo un’azione tesa a rafforzare i servizi sulle poche spiagge libere rimaste fruibili ai bagnanti, ad oggi solo divieti ed annunci circa progetti irrealizzabili che servono solo a rimandare i problemi, come nel caso dell’ipotesi di spostamento della S.P.41. Ci ritroviamo con spiagge ricolme di rifiuti di ogni genere, con l’assenza di aree di parcheggio e di servizi essenziali per una località frequentata da migliaia di cittadini. Tutti aspetti riconducibili non ad una semplice facoltà discrezionale da parte degli enti di risolvere i problemi ma a vere e propri inadempimenti sia rispetto ad impegni assunti che verso ordinanze i cui contenuti andrebbero attuati nella totalità con benefici per i cittadini. Quando parliamo di impegni assunti ci riferiamo alla bonifica di “Acque chiare” caduta nel dimenticatoio oggetto, per diversi mesi, di vera e propria propaganda politica senza che si sia, a distanza di anni, risolto il problema che non è solo di natura ambientale o di immagine, che non è cosa di poco conto, ma anche di tutela della salute pubblica. Ritornando sul tema delle spiagge libere riteniamo inaccettabile lo stato di abbandono in cui versano, un degrado che umilia i cittadini costretti a sostare tra i rifiuti, non certo nostrani, e a vivere situazioni di pericolo. Ricordiamo che è obbligo per i comuni adempiere alla pulizia degli arenili. Intanto la società incaricata del servizio ci ha abituati a situazioni paradossali come quelle vissute dai cittadini in queste settimane che hanno assistito allo “spazzamento” degli arenili anzichè al setacciamento/vagliatura. Sosteniamo la protesta dei bagnati e dei clienti dei lidi attrezzati che lamentano la mancata rimozione della Posidonia. L’ordinanza balneare 2011, ma anche le precedenti per i meno attenti, parlano chiaro circa le modalità di stoccaggio e trattamento l’Art 3 Comma 1 lettera z recita: l’asportazione delle alghe, in quanto “ripascimento” naturale delle spiagge; tuttavia durante la stagione balneare, per ragioni esclusivamente igienico-sanitarie, possono essere rimosse e possibilmente trasportate in luoghi di stoccaggio, se previsti dai singoli comuni, o in mancanza a discarica; si proceda quindi immediatamente con la rimozione garantendo le condizioni igieniche e sanitarie nei luoghi di balneazione. Richiamiamo, inoltre, l’attenzione del Comune di Brindisi circa il mancato posizionamento dei bagni chimici e delle passatoie per i disabili. Altro aspetto quello relativo alla mancata attivazione del servizio di salvamento o di qualsivoglia forma di convenzione per garantire l’incolumità dei bagnanti oltre alla non conformità della segnaletica di sicurezza. Tutte prescrizioni previste dalle ordinanze in vigore a cui seguono inadempienze che hanno ripercussioni in termini di qualità dei servizi offerti ma soprattutto in termini di tutela dell’incolumità della salute della cittadinanza. L’ADOC invita, pertanto chi ha competenze ad intervenire per rimuovere le situazioni di pericolo sopra enunciate nella speranza che non debba verificarsi, così come avvenuto per la falesia, un evento luttuoso prima che si prenda coscienza della gravità delle cose.

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