Sembrano non trovare pace i
contribuenti brindisini. Neanche il tempo di effettuare i pagamenti dei tributi
locali Tasi, Tari ecc. e già c’è qualcun altro pronto a bussare alla porta per chiedere ulteriori esborsi di
denaro. Il riferimento è agli avvisi di pagamento che il consorzio di bonifica
Arneo sta inviando in questi giorni a migliaia di cittadini brindisini.
Sembrava fosse un capitolo chiuso quello relativo alle richieste a pioggia del
consorzio per servizi, tra l’altro, che stentiamo ad individuare sul
territorio. Eppure la
Regione Puglia aveva assicurato un po’ di ordine nel sistema
per garantire servizi reali, efficienti e minori sprechi di risorse. E’ quanto
previsto dalla legge regionale del 13 marzo 2012, n. 4 recante “Nuove norme in
materia di bonifica integrale e di riordino dei consorzi di bonifica”. Nonostante
i buoni propositi e gli strumenti di legge, in questi anni Brindisi ha subito
l’assenza di manutenzione del territorio tant’è che una delle infrastrutture
che dovrebbero essere attenzionate dagli uffici tecnici del Consorzio di
bonifica , il Canale Patri, è stato più volte teatro di situazioni di pericolo
e degrado. Più volte i Comune si è dovuto sostituire al Consorzio per la messa
in sicurezza delle opere idrauliche, vedi il caso della determina n. 638 del
21/12/2011 con cui si è incaricata la BMS di effettuare lavori di
straordinaria manutenzione per la pulizia dei canali Canale Patri – Fiume
Piccolo e Inferno. Solo nel 2013 il Comune di Brindisi ha speso oltre 120 mila
euro sempre per lavori di manutenzione su opere che sarebbero dovuti essere
svolti dal Consorzio Arneo e ancora oggi
non è dato sapere se tali somme siano state recuperate. I cittadini, quindi,
rischiano di pagare due volte ma quel che è più grave per interventi mai effettuati
come nei casi sopra citati e per aree urbanizzate dotate delle infrastrutture
idriche. Sarebbe utile maggiore chiarezza, per questo chiediamo al Sindaco e ai
rappresentanti regionali di tutelare gli interessi dei cittadini brindisini anche
attraverso i rappresentanti delle istituzioni locali all’interno dell’ANBI
Puglia. L’ADOC informa di aver allertato il proprio ufficio legale al fine di
fornire tutto il supporto e le informazioni utili ai cittadini affinché non
abbiano a ripetersi situazioni, già vissute in passato, con richieste di denaro
illegittime rivolte ai contribuenti.
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