In riferimento al sopralluogo
effettuato dal Sindaco Mimmo Consales nella ristrutturata sede ex Inapli, destinata ad ospitare il mercato
ortofrutticolo del rione commenda, la scrivente associazione ritiene utili alcune
considerazioni nel rispetto delle esigenze dei consumatori e non solo dei
commercianti, seppur legittime. Non è con la ritinteggiatura dell’edificio che
si riusciranno ad attenuare problematiche ben più importanti. Di norma quando
si apre un’attività, di certe dimensioni, propedeutiche per le autorizzazioni
vi sono una serie di richieste che gli enti preposti effettuano, ognuno per le
proprie competenze, tra cui aspetti legati alla sicurezza, all’igienicità dei
luoghi ma anche in riferimento alla
viabilità e parcheggi destinati ad ospitare la potenziale clientela oltre agli
operatori del settore. In questo caso essendo, molto probabilmente,
l’amministrazione comunale controllore e contrallata qualcuno pensa di derogare
alcuni aspetti importantissimi tra cui viabilità e parcheggi senza tener conto
dell’impatto che tale scelta avrà sull’economia e la vivibilità di una parte
importante della città. Testimonianza di quanto i cittadini temono è il fatto
che solo ora si inizia a parlare di ipotetiche soluzioni alla carenza di
parcheggi con lo spostamento degli ingressi delle scuole ecc. La storia si
ripete manca nel comune capoluogo una visione di insieme dello sviluppo di
alcuni settori ed in particolare del commercio ma soprattutto non si tiene
conto delle reali esigenze dei cittadini tra cui la vivibilità dei quartieri,
l’importante è spendere i soldi pubblici poi se il progetto è funzionale o no
nulla importa. Chi ha seguito la vicenda del mercato ortofrutticolo sa
benissimo che le nostre perplessità hanno radici ben profonde e che quindi
quanto andiamo affermando non è frutto di un esigenza legata all’attualità
dell’argomento. Diversi gli incontri avuti con gli operatori commerciali del
mercato ortofrutticolo, che riteniamo sia una risorsa per la città che va
tutelata, con i cittadini ma anche approfondimenti avvenuti in assessorato alle
AA.PP.. Rimane a nostro avviso la criticità legata alla viabilità e ai
parcheggi che rischia di determinare gravi disagi per i residenti. Un limite
della struttura legato alla destinazione degli spazi esterni dedicata
essenzialmente ai mezzi destinati alla vendita. Di spazi per il parcheggio dei
mezzi dei venditori non vi è traccia salvo destinare gran parte dei disponibili
sottraendoli a residenti e consumatori. Il tutto con l’aggravante che in zona
insistono istituti scolastici ed una forte presenza commerciale. Sul tema
dell’abusivismo commerciale l’amministrazione farebbe bene oltre a concentrarsi
su quanto potrebbe avvenire in quella che oggi è l’area mercatale una volta
vuotata anche sulla nuova in quanto diverrà un punto di attrazione per numerosi
venditori autorizzati ed abusivi con ripercussioni facilmente immaginabili.
Quanto sopra alla luce del nuovo regolamento in tema di commercio ambulante. Da
valutare anche l’impatto economico derivante dal trasloco che non riguarda solo
i commercianti diretti ma anche tutto l’indotto commerciale che è cresciuto
intorno al mercato di Via S. Maria Ausiliatrice. Edicole, salumerie,
macellerie, pescherie ecc. che fine faranno?
L’ADOC ritiene che la risposta alle carenti condizioni igieniche e al
disordine registrato nella zona dell’attuale mercato ortofrutticolo negli anni
sono il frutto anche E soprattutto dell’assenza di controlli e regole e che
tale tendenza non va combattuta con l’azzeramento di una realtà ma con una maggiore
presenza delle istituzioni. Ci chiediamo quale sia stato il ruolo della Polizia
Municipale in tutti questi anni!?!? Non vogliamo pensare che il futuro del
commercio in città debba necessariamente uniformarsi ai centri commerciali ed
essere confinato in strutture al chiuso senza vitalità e senza cultura
cittadina. Zone mercatali all’aperto disciplinate e controllate secondo noi
rappresentano il passato ma anche e soprattutto il futuro è una sfida cui
l’amministrazione comunale non può sottrarsi per non cancellare decenni di quel
poco di storia commerciale della città che ci è rimasto.
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