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sabato 26 novembre 2016

Io non alzo le mani: svolto l'incontro promosso da ADOC con la partecipazione degli esperti

Si è svolto nel salone delle riunioni della C.S.T. UIL l'incontro sul tema della violenza sulle donne in occasione della giornata mondiale dedicata al contrasto di tale fenomeno che sta assumendo dimensioni molto preoccupanti specie in un Paese "evoluto" come il nostro. Iniziativa che si inserisce nell'ambito del progetto di prevenzione, assistenza  e supporto promosso da Adoc nazionale "Io non alzo le mani". In apertura dei lavori ha rivolto i saluti ai presenti la Sindaca di Brindisi, l' Avv. Angela Carluccio, che nell'esprimere apprezzamento per l'iniziativa ha sottolineato l'attenzione dell'amministrazione alla tematica e l'esigenza di formare le nuove generazioni ad un maggiore rispetto verso le donne anche attraverso il monitoraggio di fenomeni sociali e familiari che coinvolgono e condizionano la formazione dei giovani in età adolescenziale. Il Presidente provinciale ADOC, Zippo Giuseppe, ha illustrato le finalità del progetto ed il messaggio che si intende trasmettere non solo alle vittime delle violenze ma anche agli artefici. "Io non alzo le mani" vuole rappresentare un monito verso gli uomini a non commettere atti di violenza verso le donne ma nel contempo anche un invito alle stesse a non alzare le mani in segno di resa e quindi a reagire. I dati presentati da Istat, ha proseguito il Presidente Zippo, tracciano un quadro preoccupante delle situazione con 116 donne vittime della violenza da inizio anno a cui vanno ad aggiungersi i recenti fatti di cronaca che non fanno altro che confermare il trend negativo. 
A moderare i lavori l' Avv. Romina Filomena che ha introdotto gli interventi degli esperti a partire dall'Ispettore della Polizia di Stato, in servizio presso la sezione Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Brindisi, la Dott.sa Barbara Nunziato, che ha parlato delle misure di tutela a favore delle vittime di violenza e delle procedure attuate dagli organi di polizia nel caso di richieste di aiuto. Fuori dagli aspetti prettamente legali e procedurali ne è scaturito anche a seguito di alcuni interventi l'aspetto umano che caratterizza l'operato degli addetti al fine di rendere la delicata fase delle denuncia meno pressante per la vittima. L'Avv. Fabio Leoci ha relazionato sul provvedimento del Giudice Civile circa l'ordine di protezione contro gli abusi familiari. Un provvedimento poco conosciuto e diffuso in ambito civile che consente di ottenere, per certi versi, maggiori tutele per le vittime. Dai tempi brevi di emissione delle sentenze, al mantenimento delle sede di residenza per finire alla garanzia del sostentamento economico sono solo alcuni degli aspetti che mettono in condizione le vittime di essere tutelate senza dover avviare necessariamente un procedimento penale. L'esposizione dell' avv. Fabio Leoci si è basata su casi realmente trattati con esiti positivi per l'assistita. Gli aspetti psicologici dello Stalker  e delle vittime di violenza sono stati gli argomenti al centro dell'intervento della Dott.ssa Francesca Cafarella che ha tracciato l'identikit degli Stalker elencando una serie di comportamenti e di profili psicologici. L'intervento della Dott.ssa Cafarellla ha anche affrontato l'aspetto riguardante il comportamento da assumere in caso di minacce al fine di fermare e quindi non alimentare fenomeni violenti. 
L'avv. Massimo Protopapa ha parlato della convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica ( Convenzione di Istanbul ), approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011 ed aperta alla firma l'11 maggio 2011 a Istanbul (Turchia). Il trattato si propone di prevenire la violenza, favorire la protezione delle vittime ed impedire l'impunità dei colpevoli. Nell'illustrazione l'Avv. Protopapa ha inteso sottolineare come la convenzione abbia introdotto elementi innovativi in ambito di tutele e riconoscimento delle vittime toccando anche aspetti riguardanti il profilo penale derivante dal verificarsi di atti violenti e le relative tutele legislative introdotte. Prima delle conclusioni dei lavori affidate al presidente provinciale Zippo Giuseppe è stato proiettato il video dell'iniziativa "Io Non Alzo le Mani" ( Video io non alzo le mani ). Il responsabile provinciale nel ringraziare gli intervenuti ed i relatori per gli elementi di novità e le nozioni trasmesse ha annunciato l'avvio di una nuova campagna di informazione, sensibilizzazione e supporto su scala nazionale sul tema trattato denominata "L'amore non ha lividi" Negli ultimi dieci anni, secondo uno studio dell’Eures, le donne uccise in Italia sono state oltre 1.700, di cui il 71% in famiglia (e il 67,6% di queste all’interno della coppia) mentre il 26,5% sono state uccise per mano di un ex. Gli omicidi avvenuti nell’ambito di una coppia hanno avuto nel 40,9% dei casi un movente passionale, mentre nel 21,6% dei casi sono stati originati da liti. Nel 16,7% dei casi, inoltre, il femminicidio è stato preceduto da “violenze note”, l’8,7% delle quali denunciate alle Forze dell’Ordine. In risposta a questa vergognosa barbarie l’Adoc ha deciso di lanciare l’iniziativa “L’amore non ha lividi” un progetto, finanziato dal Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali, mirato alla prevenzione, all’informazione, alla sensibilizzazione e all’assistenza di tutte le donne vittime di violenza. Da anni l'ADOC è fortemente impegnata nel combattere la violenza, e con questa iniziativa si vuole andare ad implementare l’attività di informazione e sensibilizzazione, realizzando eventi e prendendo parte alle iniziative già avviate da soggetti con i quali collaboriamo da anni e con cui abbiamo costruito una “rete antiviolenza”.


La rete antiviolenza è composta da centri antiviolenza e strutture pubbliche. Con il progetto “L’amore non ha lividi” ci si pone l’obiettivo di ampliarla ulteriormente. Troppo spesso, infatti, gli episodi di violenza non vengono denunciati perché la vittima teme per la propria incolumità fisica e, spesso, per quella dei figli. 
C’è poi il senso di vergogna nell’esporre il proprio vissuto di sofferenze ad altri, senza contare la difficoltà del convivere sotto lo stesso tetto con quello che si rivela, molto spesso, il proprio aguzzino. L’ostacolo concreto più evidente è il non saper dove andare, la mancanza di un luogo e di persone che accolgano la vittima e gli eventuali figli. Fare rete, quindi, è l'imperativo categorico a cui l'ADOC di Brindisi fa riferimento per la programmazione di attività future che tengano alta l'attenzione sul fenomeno a livello territoriale contribuendo così nelle azioni di tutela, supporto, informazione e sensibilizzazione.        


    


Avv. Fabio Leoci
Avvocatura ADOC Brindisi



Avv. Marina Leo
Responsabile avvocatura ADOC Brindisi

Dott.ssa Barbara Nunziato
Ispettore di Polizia - Sezione Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica 

Avv. Romina Filomena

Dott.ssa Francesca Cafarella

Avv. Angela Carluccio
Sindaca di Brindisi

In ordine da sinistra a destra: Avv Fabio Leoci, dott.ssa Francesca Cafarella,
Dott.ssa Barbara Nunziato, Avv. Romina Filomena

Dott.ssa Francesca Cafarella




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