Foto di repertorio |
Che il servizio di igiene urbana, nella
città capoluogo, sia un disastro è argomento risaputo così come certificata è
l’incompetenza nella gestione amministrativa di tale importante settore e la
latitanza di chi ha il compito non solo di vigilare ma anche di sanzionare, se
occorre, a tutela degli interessi dei cittadini – contribuenti e non solo contro,
come spesso avviene. Quello che non possiamo accettare è l’arroganza con cui,
giornalmente, si consumano abusi ai danni della cittadinanza. Dalla scarsa
qualità dei servizi offerti, all’assenza di attività, alla carenza di strumenti
che mettano nelle condizioni i cittadini di poter svolgere diligentemente il
proprio ruolo, sono solo alcune delle criticità che siamo costretti a
registrare con grave pregiudizio per la tutela dell’ambiente, il decoro della
città e la sostenibilità economica del servizio. Quanto sopra con ripercussioni
negative anche sulla pressione fiscale. Una gestione connotata anche da mancati
impegni circa l’attivazione di nuovi ed innovativi servizi, seppur contemplati
in fase di affidamento. I dati relativi alla raccolta differenziata parlano di
un situazione catastrofica frutto della disorganizzazione societaria in
Ecologica Pugliese, delle emergenze impiantistiche ormai all’ordine del giorno
ma anche di una preoccupante disaffezione dei cittadini verso le tematiche del
riciclo considerato che, nonostante l’impegno e gli sforzi profusi, non
registrano né benefici fiscali né in termini di vivibilità. Anni di formazione
ed informazione, caratterizzati anche da confronti accesi nel corso delle varie
gestioni amministrative, tra cui quella commissariale, rischiano di essere buttati al vento con le
logiche conseguenze che ne possono derivare. Dagli aspetti più elementari come
la distribuzione delle buste, divenuta oramai una procedura inaccettabile, da
ricettario medico, non più di cinquanta ogni tre mesi previa consegna del
tagliando precedente o salvo autocertificazione con consegna dopo i trenta
giorni, alla mancata consegna dei bidoncini in molte zone della città, alla
carenza di contenitori stradali sino ad arrivare alle attività previste da
capitolato non effettuate sono solo alcuni esempi di una situazione che sta inesorabilmente
degenerando. All’ Assessore Monetti, chiamato in più occasioni dalla scrivente
al confronto e allo svolgimento del ruolo assegnatogli, senza esito purtroppo
visti i risultati, domandiamo se non sia il caso di trarre le dovute
conclusioni senza gravare ulteriormente sui cittadini. Ci chiediamo se in una
fase gestionale transitoria si registra tutto ciò cosa accadrà quando si
insedierà il nuovo gestore forte dell’aggiudicazione dell’appalto decennale? Se
a palazzo di città prevarranno sviste e disattenzioni ai cittadini brindisini
non resta che aspettarsi un futuro sempre peggiore.
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