La città di Brindisi vive,
da sempre, momenti di grande prospettiva in termini di crescita economica e di
sviluppo, specie in settori, tuttora inesplorati, come il turismo. Prospettive
che, purtroppo, rischiano di rimanere tali se all’incremento delle presenze in
città non segue di pari passo una crescita quantitativa e qualitativa dei
servizi offerti ai visitatori. Un limite che rischia di ritorcersi contro gli
stessi cittadini brindisini sempre più alle prese con situazioni al limite
della sopportazione. Dopo l’avvio della stagione crocieristica riprende la fase
annuale degli eventi Negroamaro Wine Festival fra tutti che assume
un’importanza notevole non solo per il numero di espositori ma anche per il
consistente flusso di visitatori che annualmente prendono d’assalto il centro
storico. Alla crescita della manifestazione, purtroppo, non corrisponde, a
nostro modo di vedere, una pari crescita in termini organizzativi visto il
riproporsi ad ogni edizione di problematiche legate ai parcheggi, all’igiene, al
decoro urbano, alla sicurezza dei residenti ed alla valorizzazione dei beni
artistici ed architettonici. Riceviamo numerose lamentele circa gli importanti
aspetti sopra citati ma anche sulla tempistica e le modalità adottate anche questo
anno per il montaggio degli stands che limitano fortemente e con largo anticipo
l’uso degli spazi adibiti per la sosta determinando forti disagi sia per i
residenti ma anche, pensiamo, per gli stessi operatori commerciali. Una
problematica quella dei parcheggi sempre di stretta attualità per il reiterarsi
di ritardi nell’adozione di un piano della mobilità che sia funzionale alle
mutate esigenze dei cittadini e per la cronica, invasiva, presenza di cantieri
in punti nevralgici del centro urbano. Le
esigenze organizzative non possono prevalere sull’interesse della collettività
né prima né dopo l’evento. Una puntualizzazione opportuna visto quanto accaduto
anche lo scorso anno con postazioni rimaste sul luogo anche diverse settimane
dopo la manifestazione e divenute veri e propri punti di raccolta di rifiuti di
ogni genere oltre che ricovero per senzatetto. Sul fronte della valorizzazione
dei beni artistici ed architettonici auspichiamo invece maggiore rispetto e
tutela affinché i flussi di visitatori possano godere delle nostre bellezze
rendendo la manifestazione un’utile vetrina di promozione non solo per i
prodotti enogastronomici locali ma anche per la nostra storia e cultura creando
un interesse che possa travalicare il confine temporale dello stesso evento. Una
preoccupazione che trova fondamento nella scelta fatta in passato di “oscurare”
letteralmente i monumenti e che speriamo fermamente non abbia a ripetersi.
Ultimo aspetto, non per minore importanza la sicurezza. Chiediamo un piano di
emergenza e presidi fissi di prevenzione, intervento ed assistenza al fine di
garantire maggiormente visitatori e residenti. L’ADOC auspica un’attenta
valutazione di quanto espresso da parte di chi di competenza, organizzatori e
pubblica amministrazione fra tutti, al fine di far prevalere le opportunità rispetto
ai disagi ed ai disservizi.
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