Rimaniamo allibiti dalla reazione del Sindaco di Brindisi
in risposta ad un nostro legittimo interrogativo circa la destinazione di
un’importante tratto di litorale utilizzato per anni dai cittadini nel periodo
estivo “grazie” all’incuria e al disimpegno del Cral Poste. Non è la prima volta che la scrivente, anziché
ricevere delucidazioni ed assicurazioni circa argomenti di grande interesse
sociale ed economico per la cittadinanza, deve subire gli attacchi di chi è
tenuto a dare, invece, risposte nell’ottica della trasparenza. Di trasparenza
notiamo ben poco piuttosto siamo alle prese con una gestione “invisibile” agli
occhi dei cittadini quando si tratta di tutelare gli interessi collettivi e di
forte impatto quando si adottano provvedimenti “impopolari”. Nello specifico
teniamo a sottolineare il nostro interessamento alla vicenda “Lido Poste” in
virtù dell’impossibilità per migliaia di cittadini di poter disporre di tratti
di litorale liberi per ragioni che vanno dal pericolo di crollo della falesia,
alla presenza di strutture private, sino a giungere al divieto di balneazione.
Sulla base di quanto sopra elencato riteniamo giustificate le preoccupazioni
dei cittadini di cui puntualmente ci facciamo carico, non possiamo dire la
stessa cosa della pubblica amministrazione. Non è certo colpa nostra se la
puntualità nel denunciare i problemi coincide con la sistematica inefficienza
di Palazzo di Città. Annoverare tra le spiagge libere “Cala Materdomini” di cui
non abbiamo ancora traccia del benchè minimo intervento di recupero, se non
qualche progetto sulla carta, ci pare anacronistico rispetto ai bisogni dei
cittadini. Stessa cosa dicasi per l’area di “Punta del Serrone”, recuperata
sotto il profilo ambientale ma di per sé interdetta “naturalmente” per le
caratteristiche morfologiche del luogo. Non chiediamo all’amministrazione di
farsi carico di “ 30 anni di disinteressamento….” ma quantomeno della gestione
temporale di propria pertinenza nella quale abbiamo registrato numerose disattenzioni
partendo, ad esempio per rimanere in tema,
dalla mancata applicazione delle ordinanze balneari, nonostante i
puntuali richiami effettuati ogni anno dall’ADOC, che avrebbero fornito, se
applicate, negli anni importanti servizi ai cittadini. I nostri quesiti restano!!! Non sarà certo
l’ennesima rabbiosa reazione del “Primo Cittadino” a dirimere dubbi, non sulla
legittimità degli atti ma, sulle scelte compiute che erano e restano non
condivisibili per le ripercussioni negative sulla parte meno abbiente della
cittadinanza.
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