Non riescono a trovare
pace i brindisini in riferimento alla drammatica situazione in cui versano
diverse zone della città sotto il profilo della pulizia ed igienico -
sanitario. Il non rispetto delle regole ma soprattutto un’amministrazione “distratta”
da altri interessi ed un livello di qualità dei servizi scadente completano un
quadro preoccupante vista la scarsa vivibilità del territorio. Zone a verde invase
da rifiuti, strade sporche e maleodoranti sono solo alcune delle emergenze che
la città vive ormai quotidianamente. C’è
chi ha parlato in questi giorni di battaglia vinta in relazione alla vicenda
Monteco c’è chi, poi, appena insediatosi
a Palazzo di città, parliamo del neo assessore all’igiene urbana, parte con il
piede sbagliato addebitando ai cittadini contribuenti la responsabilità di
quanto sta accadendo ( intervista rilasciata ad un’emittente locale nel corso
della presentazione della nuova giunta comunale). Due prese di posizione che
denotano diversità di vedute sul tema e sulle responsabilità. Non un cenno al
ruolo colpevole di tecnici e politici dell’amministrazione comunale di Brindisi
che non hanno prodotto nulla in termini di controllo, monitoraggio e
rimodulazione dei servizi resi ai contribuenti. Persino la nuova ordinanza n.2
del 30/7/2014 annunciata come un atto di
cambiamento sia in termini di servizi resi sia in termini di contrasto ai
comportamenti illeciti riteniamo sia l’ennesimo documento che ha il solo fine
di penalizzare i cittadini senza risolvere i problemi con elementi che
riteniamo difettino di legittimità. Partiamo dagli orari di conferimento di
carta e plastica nei vari quartieri che mal si conciliano con la necessità di
avere strade pulite decorose ed anche sicure. Degli obblighi a carico dell’azienda
affidataria del servizio circa tempi e modalità di raccolta del materiale non
vi è traccia. Siamo alle solite si è pronti ad elencare i doveri ma non i
diritti dei cittadini. Non c’è che dire proprio un buon inizio. Altro aspetto
quello relativo ai carrellati il cui utilizzo e posizionamento in aree
condominiali ha creato non pochi disagi e contenziosi tra residenti. Insomma
non è sufficiente un nuovo protocollo o delle sanzioni, che già esistevano, per cambiare le cose c’è bisogno di nuove
progettualità ed è quello che manca all’attuale amministrazione partendo
dall’istituzione delle isole ecologiche. Dalla costa, nonostante i proclami,
sino all’estrema periferia opposta possiamo solo commentare degrado ed incuria
ma soprattutto totale assenza di controllo del territorio e delle attività
svolte anche quando attraverso comunicati e documentazione fotografica c’è chi
cerca di dare un’immagine ben diversa della realtà. I contribuenti non ne
possono più di essere vessati dalle tasse senza ricevere adeguati servizi in
cambio per queste motivazioni l’ADOC chiede maggiori tutele e rispetto per i
cittadini contribuenti e non solo accuse utili a mascherare deficienze e
violazioni altrui.
Nessun commento:
Posta un commento