In riferimento all’operazione condotta dalla Procura di
Brindisi sul fronte della lotta agli illeciti nel settore fotovoltaico l’ADOC
di Brindisi, considerato il venir meno del principio di tutela del territorio,
alla base delle autorizzazioni mai rilasciate per meccanismi alla base
dell’inchiesta, ritiene necessario lo smantellamento degli impianti e la
restituzione dei terreni alla loro destinazione naturale. Poiché trattasi nella
maggior parte dei casi di terreni acquistati dalle Società indagate l’eventuale
confisca potrebbe essere a vantaggio di associazioni dedite al sociale così
come avviene per i reati di mafia. Sulla destinazione delle apparecchiature
concordiamo nel riutilizzo per scopi utili alla comunità. Altro capitolo quello
riguardante gli incentivi programmati non
ancora erogati proporzionalmente alla potenza installata. Sarebbe opportuno che
queste risorse fossero destinate per la bonifica dei terreni ed in parte
restituiti ai cittadini che in questi anni si sono fatti carico, tramite il
pagamento delle bollette, di operazioni che di ambientale hanno un ben nulla.
Per realizzare quanto auspicato l’ADOC di Brindisi chiede che i parlamentari si
facciano carico del problema e che venga sollecitato un apposito provvedimento,
in sede governativa, che possa regolamentare situazioni come quelle
verificatesi nella nostra provincia. Il venir meno di quanto sopra
ricondurrebbe il dibattito scaturito al semplice confronto senza
l’individuazione di soluzioni fattibili ed utili per le comunità amministrate .
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