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venerdì 11 maggio 2012

Gioco d’azzardo patologico, Ministero Salute: proteggere i minori, regolamentare spot



In Italia i giocatori d’azzardo sono circa 15 milioni. Di questi il 20%, pari a circa 3 milioni di persone, potrebbero essere a rischio di gioco d’azzardo patologico (in sigla, GAP), in forma differente da un rischio minimo a moderato, mentre circa lo 0,8% dei giocatori, pari a 120 mila persone, appartiene propriamente al profilo del giocatore patologico. I dati sono stati resi noti oggi dal Ministro della Salute Renato Balduzzi in audizione presso la XII Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati sulla dipendenza da gioco d’azzardo. Ha detto Balduzzi: “Per quanto attiene le iniziative per contrastare il fenomeno, si ritengono necessarie misure restrittive per vietare l’accesso ai minori ai giochi d’azzardo con vincita in denaro nonché una ferrea regolamentazione della pubblicità mediatica (TV, Radio, Internet)”.
I numeri in realtà non sono recentissimi e fanno riferimento a un progetto del Ministero della Salute e della Regione Piemonte di qualche anno fa. Lo stesso Ministro ha evidenziato che, se la prevalenza fra la popolazione adulta del GAP è stimata fra l’1 e il 3%, è anche vero che “il totale delle persone affette da GAP non è misurabile se non attraverso stime epidemiologiche”. Il gioco d’azzardo in sé non è patologico ma può diventarlo, e quando è tale viene definito come “comportamento persistente, ricorrente e maladattativo di gioco che compromette le attività personali, familiari o lavorative”.
Lo studio citato dal Ministro Balduzzi – “L’Italia che gioca” realizzato negli anni 2007/2008 dall’Istituto di Fisiologia Clinica – CNR – Sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari con il Dipartimento “Patologia delle dipendenze” ASL TO 3 Regione Piemonte – indica che i giocatori d’azzardo in Italia sono circa 15 milioni nella fascia di età 15-64 anni. Si legge nell’audizione: “L’80% dei giocatori ha un profilo “non a rischio”; il 20% circa, pari a 3 milioni di persone, potrebbe invece essere a rischio, in misura differente, per tale disturbo: il 14,4% rischio minimo, il 4,6% rischio moderato; una quota pari allo 0,8% dei giocatori (circa 120.000 persone) risulta invece appartenere propriamente al profilo del giocatore patologico”.
La diffusione del gioco d’azzardo fra i giovani è fotografato da uno studio esplorativo condotto nel 2009 (Istituto di fisiologia clinica del CNR) che evidenzia come l’attitudine al gioco d’azzardo sia molto diffuso fra i ragazzi: “In generale, in tutta Italia il fenomeno interessa circa 450.000 studentesse e 720.000 studenti, ovvero il 47,1% dei giovani delle scuole medie superiori”, si legge nell’audizione.
Quali dunque le iniziative del Ministero della Salute? È stato predisposto, d’intesa con AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stati) e con la collaborazione del Dipartimento Politiche Antidroga presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, uno schema di decreto interdirigenziale, già all’esame della Conferenza Unificata, che contiene linee d’azione per la prevenzione e per il recupero delle persone affette da GAP. Aggiunge Balduzzi: “Tra le iniziative avviate dal Governo, comunico che nell’ambito del disegno di legge recante “Delega al Governo per la revisione del sistema fiscale” deliberato dal Consiglio dei Ministri in data 16 aprile 2012, tra le altre materie trattate, è prevista anche la delega per la revisione delle disposizioni in materia di giochi pubblici”.
Si punta fra l’altro al contrasto della pubblicità. Spiega il Ministro della Salute: “Tra i criteri che dovranno essere osservati nell’esercizio della delega è prevista l’introduzione di specifiche disposizioni volte a prevenire ovvero a recuperare i fenomeni di ludopatia, a contrastare forme di pubblicità non conformi alle disposizioni vigenti, nonché ad assicurare una efficace ed effettiva tutela dei minori dai rischi di attrazione verso i giochi con vincite in denaro”.

Fonte Help Consumatori

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