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giovedì 1 settembre 2011

Differenziata a picco: aumenta la fiducia nel servizio



Gli ultimi giorni di consigliatura al Comune di Brindisi non sono certo stati tranquilli sul fronte dei rifiuti. Delibera “last minute” di proroga del servizio, presunta “monnezzopoli” e a condire il tutto i dati, anch’essi giunti in extremis, della raccolta differenziata relativi al mese di Luglio. Andando per gradi ci soffermiamo sulle percentuali di differenziato raccolto a Luglio evidenziando come nello stesso mese si sia raggiunta una quota del 28,9% contro il 29,19 di Giugno. Un ulteriore passo indietro, quindi, nonostante una serie di fattori favorevoli che dovrebbero agevolare la raccolta. Citiamo la diminuzione del quantitativo di R.S.U. totale raccolto che è diminuito passando dai 3.811.270 di Giugno ai 3.800.920 di Luglio. Considerato poi il maggiore utilizzo nei mesi estivi dei quantitativi di confezioni di acqua e bevande oltre all’aumento dei quantitativi della frazione umida derivanti dal consumo di alimenti con scarti di considerevole peso ed una produzione pro capite anomala che si attesta ancora intorno ai 43,22 Kg/mese il quadro è a dir poco desolante. Che dire poi dei controlli messi in atto dalla Polizia municipale che avrebbero dovuto favorire il corretto conferimento non solo in termini di orario. A giudicare quindi dai dati di passi indietro ne continuiamo a fare con il risultato che l’ex amministrazione ha inteso premiare ancora una volta l’impresa affidataria del servizio con una ulteriore proroga dettata dall’ennesima esigenze di urgenza. Purtroppo di urgenze in questi anni ne abbiamo vissute abbastanza in vari campi nonostante scadenze e problematiche risapute da tempo. La città, quindi, si ritrova ad un passo da una vera emergenza ambientale testimoniata da una sopraelevazione della discarica, con impianti di trattamento fermi, con un servizio di igiene urbana deficitario e con un clima di tensione che penalizza fortemente i cittadini sia sul fronte della qualità del servizio sia sul fronte delle opportunità lavorative venute meno. Su questo ultimo punto auspichiamo si faccia chiarezza per sgomberare il campo da equivoci circa il legame esistente sul modo di operare in città e le opportunità lavorative venutesi a creare in vicine realtà comunali così come denunciato dagli organi di stampa. Un invito lo rivolgiamo ad assessori, consiglieri comunali, dirigenti di partito affinché dichiarino pubblicamente in anticipo, prima che qualcuno lo faccia la posto loro, eventuali legami di parentela con i nuovi inserimenti lavorativi. Un dato che pur non rientrando necessariamente nel confine dell’illecito comunque rappresenta un elemento di chiarezza e trasparenza di cui la città ha necessariamente bisogno. L’ADOC continuerà nei prossimi mesi nell’azione di monitoraggio dei servizi pubblici e sulle condizioni di vivibilità del territorio auspicando un dialogo costruttivo con l’insediamento del Commissario Prefettizio.

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