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sabato 23 marzo 2019

BULLISMO : L'ADOC INCONTRA I RAGAZZI DELLA SCUOLA "GIULIO CESARE"



                                                                      COMUNICATO STAMPA

Si terrà Mercoledì 27 Marzo alle ore 10.00 nell’Aula Magna della scuola secondaria di primo grado “Giulio Cesare” l’incontro di sensibilizzazione promosso dall’Adoc provinciale di Brindisi sul tema del Bullismo. Esperti del settore incontreranno gli alunni delle terze classi che avranno anche la possibilità di confrontarsi con un ospite d’eccezione: l’agente scelto della Polizia di Stato Gianni Gravina, autore del libro “Un angelo in blu – una storia contro il bullismo”. Un racconto emozionante carico di significati e riflessioni su di una piaga che interessa ogni anno migliaia di adolescenti con risvolti imprevedibili a tratti drammatici. Dopo i saluti del Dirigente scolastico Prof. Antonio Santoro a presiedere i lavori ci sarà l’Avv. Marina LEO, responsabile dell’avvocatura ADOC di Brindisi, introdurrà la Dott.ssa Maria Chiara Criscuolo, redattore del Nuovo Quotidiano di Puglia, interverranno la Psicologa Dott.ssa Francesca Cafarella e la sociologa Maria Nimis. Concluderà i lavori il Presidente provinciale ADOC Zippo Giuseppe. Un fenomeno in crescita ed in evoluzione il bullismo considerati i dati disponibili. Nel nostro Paese un adolescente su due subisce episodi di bullismo. Le fasce di età più esposte è quella compresa fra gli 11 ed i 17 anni, ma è tra gli 11 e i 13 anni che si concentrano le situazioni più critiche. Si parte dalle parolacce e gli insulti passando dalle derisioni  per l’aspetto fisico per poi arrivare a veri e propri scontri fisici. A subire maggiormente sono le femmine (20,9%) che i maschi (18.8%) mentre è nei licei che si consuma maggiormente tale reato (19,4%) seguiti dagli istituti professionali  (18,1%) e dagli istituti tecnici (16%). Al nord il fenomeno è più diffuso con il 23% dei ragazzi coinvolti nella fascia di età fra gli 11 ed i 17 anni con punte del 57% se si tiene conto di casi sporadici. Per arginare e combattere il fenomeno è importante un’azione sinergica di contrasto e sensibilizzazione con il coinvolgimento delle istituzioni, famiglie, associazioni ed organi di controllo. Numerose le azioni messe in campo in questi anni con attività di prevenzione, formazione e comunicazione elementi portanti della legge n.71 del 29 Maggio 2017  riportante disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
Le leggi ci sono, quindi, bisogna solo agire. Poco più del 50% dei ragazzi ha subito qualche episodio offensivo, non rispettoso o violento. Nel 9,1% dei casi gli atti di prepotenza si sono ripetuti ogni settimana; a subire costantemente comportamenti offensivi, non rispettosi o violenti sono stati nel 22,5% dei casi i ragazzini fra 11 e 13 anni e nel 17,9% dei casi gli adolescenti fra 14 e 17 anni.
Le violenze più comuni sono offese, parolacce e insulti (12,1%), la derisione per l’aspetto fisico o per il modo di parlare (6,3%), la diffamazione (5,1%), l’esclusione per le proprie opinioni (4,7%), le aggressioni con spintoni, botte, calci e pugni (3,8%).
Tra le preoccupazioni degli adolescenti, oltre gli atti di prepotenza e denigrazione, le minacce di diffusione di foto intime e video a sfondo sessuale sul web. Uno su quattro teme di essere ricattato per la pubblicazione di questo genere di contenuti su un social network o la diffusione attraverso piattaforme di instant messaging. Oltre la metà degli adolescenti (59%) ha vissuto esperienze spiacevoli e negative durante la fruizione di una diretta streaming.
Timori che trovano diretto riscontro anche nella vita reale. Nel 2017, infatti, il Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro ha gestito circa un caso al giorno (323 casi) riconducibile a problematiche legate all’utilizzo di Internet: cyberbullismo, sexting, atti autolesivi e suicidio, grooming, pedopornografia online, dipendenza da Internet.
La prima barriera da abbattere per affrontare il problema è l’omertà, accrescendo il livello di cultura e la conoscenza del fenomeno, facendo rete a livello istituzionale.
Bisogna abbattere il muro del silenzio: parlare, denunciare, vincere la vergogna che circonda e alimenta il fenomeno
E’ su questi elementi che si incentra l’attività dell’ADOC già attiva nelle scuole del territorio con incontri tematici mettendo a disposizione conoscenze e professionalità di esperti del settore e diffondendo la cultura della legalità in ogni settore.

(Fonte dati statistici Istat e Telefono Azzurro)

Brindisi li, 24 Marzo 2019
         
       Il Presidente provinciale
               Zippo Giuseppe     

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