L’ADOC di Brindisi condanna fermamente l’attuale
conduzione del Comune capoluogo sia sotto il profilo economico che
amministrativo. Non una visione che dia prospettive di sviluppo alla città né tanto meno
provvedimenti che tengano in debito conto le esigenze dei cittadini e di
importanti settori produttivi del territorio. Un andazzo che sta determinando
danni irreparabili, con spaccature nel tessuto sociale, già fortemente provato
dalla crisi economica, ed una seria ipoteca per le prospettive di crescita per
i prossimi anni. Si continuano a determinare in maniera trasversale, nel chiuso
delle stanze di Palazzo di Città, atti che inevitabilmente creano disagi e
danni. In tale contesto si inserisce a pieno titolo il piano della sosta che
così come concepito sarebbe riduttivo ricondurlo ad aspetti puramente contabili
sia per le tasche dei cittadini che per la pubblica amministrazione. Solo una
visione miope e limitata può trascurare gli effetti sul deprezzamento degli
immobili e sul volume delle compravendite immobiliari già in forte sofferenza
nel centro storico. Un aspetto che potrebbe contribuire ancor più alla
desertificazione demografica e commerciale del centro città vero tema da
affrontare percorrendo una strada in direzione completamente opposta rispetto a
quella imboccata dall’attuale amministrazione comunale. A seguire i contraccolpi
per i residenti, le attività commerciali ed i lavoratori. Non è bastato in
questi anni aver abusato delle strisce blu, in violazione delle norme di legge,
per far quadrare i conti. Si va oltre, stante le notizie di stampa, millantando
l’individuazione di un migliaio di parcheggi gratuiti aumentando il costo della
sosta e riconvertendo nuove zone da
gratuite a pagamento. Ci saremmo aspettati, visti i solleciti provenienti anche
dalla scrivente ed i pronunciamenti della giustizia, un ritorno alla legalità
con la realizzazione di aree di sosta gratuite ma soprattutto il varo di un
piano della mobilità che ruotasse intorno ad una maggiore efficienza ed un’implementazione
del T.P.L.. Quanto sopra attraverso l’attivazione della “Circolare del mare” e la
realizzazione di aree di scambio a ridosso del centro storico, già individuate,
in aggiunta alle attuali, come nel caso dell’ex deposito S.T.P., i binari
dismessi della stazione centrale, l’ex carcere e la caserma “Ederle”, solo per
fare qualche esempio. Aree che se utilizzate risponderebbero alle mutate
esigenze di mobilità ma anche ad recupero urbanistico visto il degrado in cui
versano. Forse i cittadini chiedono troppo!?!? L’ADOC di Brindisi auspica una
presa di posizione anche da parte delle Associazioni di categoria sull’argomento
ritenendo non più rinviabile un’azione che sia propositiva per la risoluzione
dei problemi, se accolta favorevolmente dall’amministrazione, in caso contrario
di argine e contrasto per evitare che una gestione superficiale della cosa
pubblica possa arrecare ulteriore danno alla collettività.
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