Consales ha detto: “Gli 80 ospiti resteranno nella struttura del rione Perrino per 60 giorni al massimo, il tempo necessario ad iniziare ed ultimare i lavori di ristrutturazione del dormitorio, sul quale grave un’ordinanza di inagibilità e che, nel frattempo, sarà dotato di acqua calda e docce, impianto di riscaldamento ed altri servizi”. Il comune ha inoltre garantito che non appena gli ospiti faranno ritorno nella struttura di via Provinciale per San Vito, la tendopoli sarà smantellata e il campo da calcio sarà restituito ai cittadini in perfette condizioni. Al termine del sopralluogo il sindaco ha voluto ringraziare personalmente il comitato di quartiere e i cittadini che in questi giorni stanno collaborando con i volontari per allestire la tendopoli: “Sento di dover ringraziare gli abitanti del rione Perrino e dei villaggi San Pietro e San Paolo per aver compreso l’emergenza. Appena il campo sarà liberato, tra l’altro, provvederemo a ripristinare il terreno dello stesso per restituirlo ai residenti nella sua originaria destinazione d’uso, ovvero di campo di calcio. I lavori d’allestimento delle tende sarà ultimato entro domani, mentre il trasferimento degli 80 extracomunitari avverrà contestualmente all’avvio delle opere di ristrutturazione del dormitorio che inizieranno presumibilmente entro una decina di giorni”.
Fonte Brindisi Oggi 8 Novembre 2012
Siamo costretti, ancora
una volta, a denunciare le contraddizioni della politica locale pronta solo ad
indignarsi ed a condannare e non ad intervenire per fornire strutture e servizi
efficienti e fruibili per i cittadini . Il riferimento è al grave atto
vandalico perpetrato ai danni di un impianto sportivo ubicato nel rione Perrino
ed alle consequenziali dichiarazioni rilasciate da esponenti
dell’amministrazione comunale di Brindisi. Affermazioni in cui si richiama il
senso civico, la valenza sociale dello sport e l’importanza che le strutture
sportive assumono nelle zone periferiche. Esternazioni condivisibili ma che riteniamo
in netto contrasto con quelle che sono le politiche messe in atto in questi
anni. Il campo sportivo oggetto dei danneggiamenti è l’emblema di quanto
andiamo affermando. Realizzato circa una decina di anni addietro con l’impiego
di cospicue risorse pubbliche non è mai entrato in funzione, nonostante la
carenza di strutture nel quartiere e nell’intera città che di fatto limitano
fortemente le attività della varie associazioni. A dire il vero un’attenzione
verso la struttura ed il quartiere c’è
stata nel 2012 con il rifacimento dei servizi igienici e spogliatoi, non per
ospitare incontri di calcio o
allenamenti ma per finalità tutt’altro che sportive. Com’è andata a finire lo
sanno tutti, il resto è cronaca di queste ore. Destano preoccupazione e non
speranza le dichiarazioni circa l’impegno nell’immediato dell’amministrazione
comunale per il ripristino delle strutture danneggiate. Quanto sopra in
considerazione di quanto registrato sin ad oggi e per scongiurare ulteriore
dispendio di risorse pubbliche senza traguardare l’obiettivo principale che per
quanto ci riguarda è rappresentato dalla piena disponibilità della struttura e
la fruibilità da parte dei ragazzi del quartiere e non solo. Chiediamo maggiore
attenzione verso le periferie non intese dal punto di vista urbanistico ma
sociale. La scelta del Comune di Brindisi di destinare fondi P.O.N. per la
sicurezza per la realizzazione di opere in zone della città meno abbisognevoli
è l’esempio di ciò che non bisognerebbe fare ed è su questo ed il ruolo dello
sport come strumento di educazione, recupero ed inserimento sociale che
riteniamo debba essere sviluppata un’attenta riflessione.
Ufficio stampa ADOC
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