Nonostante le denunce
pubbliche effettuate, e le relative richieste di intervento, sulla critica situazione
del litorale brindisino i cittadini si trovano ancora una volta a commentare,
oltre che a subire, le solite problematiche che determinano
pericoli, disagi, disservizi e costi per la collettività. Non possono
essere i proclami a risolvere le
situazioni né tantomeno una inaugurazione a distogliere l’attenzione dei
cittadini su un modo di intendere la gestione della pubblica amministrazione superficiale
scaricando costi e disservizi sulla
collettività. Persistono senza soluzione di continuità, anche in questi giorni,
le scene di degrado e di sporcizia delle spiagge libere da “Giancola” a “Punta
Penne” con importanti superfici di arenile divenuti vere e proprie discariche. Ci chiediamo se questa
situazione sia l’effetto delle lettere di diffida inoltrate
dall’amministrazione comunale di Brindisi alla Monteco, dei sopralluoghi
annunciati dall’assessore al ramo Luperti Pasquale e dal Comandante della Polizia
Municipale, Nigro Teodoro. I cittadini sono stanchi degli interventi a chiamata,
dell’assenza di programmazione ma soprattutto delle continue prese in giro sia
quando non vengono forniti servizi adeguati ma soprattutto quando sono chiamati
a pagare per attività di scarsa qualità o inesistenti o peggio ancora quando
sono additati quali artefici dei problemi. Alla scarsa pulizia delle spiagge si
somma la carenza di parcheggi che determina pericoli per la circolazione
stradale ma anche rischi per la salvaguardia e la tutela dei beni privati alla
luce della frequenza in aumento dei furti. Anche in questo caso denunciamo
l’inconcludente politica degli annunci e ci chiediamo che fine abbia fatto il
progetto di apertura gratuita del parcheggio di “Acque chiare” ma soprattutto chiediamo
se una litoranea di una città capoluogo non meriti maggiori servizi ed
pattugliamento stabile e adeguato per garantire maggiore sicurezza . In queste
settimane abbiamo registrato autorevoli interventi da parte di esponenti
dell’amministrazione comunale di Brindisi che, su sollecitazione dei cittadini,
si sono “sforzati” di elencare cosa gli altri sono tenuti a fare. Ora è l’ADOC
a chiedere cosa l’amministrazione sta facendo per rispondere a precisi obblighi
di legge e a tutela dei cittadini/contribuenti. Ci chiediamo perché non sono
state ancora attrezzate le spiagge libere dotandole di accessi sicuri, di
servizi igienici e di salvamento ma soprattutto rendendole idonee anche alla
frequentazione dei diversamente abili. Siamo al “giro di boa” della stagione
balneare 2014 e la sensazione è che tutto si risolverà con un nulla di fatto
anche grazie alla complice latitanza degli organi di controllo. Se a tutto
quanto innanzi elencato sommiamo la situazione di abbandono delle contrade che
si affacciano sulla litoranea il quadro risulta alquanto completo. L’ADOC
chiede fermamente all’amministrazione comunale di Brindisi di porre fine alla
politica degli annunci e di dare seguito ad atti concreti nel rispetto dei
cittadini e dei contribuenti.
Nessun commento:
Posta un commento