Da troppo tempo la città di
Brindisi versa in uno stato di degrado sotto il profilo igienico - ambientale
non più tollerabile.
Ai disagi creati alla
popolazione, complice l’assenza di un governo politico del settore, che
speriamo venga superato dalla recente nomina assessorile, ed una cattiva
gestione del servizio di igiene urbana, si sommano le ripercussioni economiche
che tale situazione ha sui contribuenti sia direttamente, attraverso un carico
fiscale divenuto insostenibile per numerose famiglie, che indirettamente
considerato il costo che i cittadini sono costretti a sostenere per far fronte
alle diffuse inadempienze.
Quanto sopra, anche a seguito
dei recenti affidamenti di servizi
previsti già da capitolato per i quali il contribuente rischia di pagare due
volte.
In questo quadro si inserisce
il tentativo di cambio gestionale del servizio che, come puntualmente avviene
nella nostra realtà, deve fare i conti con soggetti imprenditoriali con deficit
di requisiti, bandi di gara impugnabili in sede giudiziaria e innumerevoli contenziosi
legali che in più occasioni rappresentano ulteriori costi per i contribuenti.
Ci chiediamo, a questo punto,
se i Comuni a noi vicini, visti i risultati conseguiti e le condizioni in cui
versano i rispettivi territori, abbiano una gestione tecnico - politica
condotta da luminari del settore o se ci sia dell’ altro?!?!
Nel frattempo, in una
situazione che a definire emergenziale è dire poco, alla mancanza di misure e
provvedimenti dell’amministrazione fa da contraltare la nascita in città di gruppi
spontanei di cittadini.
Comitati di quartiere che oltre
a denunciare lo stato di abbandono in cui versa la città hanno deciso di
ricorrere al “fai da te” per garantire un minimo di decoro e pulizia a ridosso
delle proprie abitazioni ed attività.
Iniziative che rappresentano il
senso civico della cittadinanza in risposta alla crescente opera di
disinformazione ed alle azioni di repressione messe in campo dalla Polizia
Municipale che mirano da un lato a coprire responsabilità ben note e dell’altro
a fare cassa addebitando ai cittadini,
oltre ai costi dei disservizi, anche le responsabilità legate ad isolati
fenomeni di inciviltà.
Un film già visto dinanzi il
quale non vogliamo essere semplici spettatori ma, al contrario, fermamente
impegnati, per far emergere la realtà dei fatti. Nel frattempo vengono meno le
azioni di sensibilizzazione e formazione della cittadinanza, partendo dalle
nuove generazioni, così come gli strumenti per consentire ai cittadini di assolvere
pienamente ai propri obblighi. Soprassediamo sulle proposte avanzate in queste giorni
da varie componenti circa la soluzione
dei problemi che riteniamo mirino più a strumentalizzare la situazione che a
rispondere alle reali esigenze dei cittadini, dei contribuenti e degli stessi
lavoratori.
La città ha bisogno di azioni
concrete e di atti amministrativi che sortiscano effetti oltre che di coraggio,
i cittadini contribuenti non possono e non vogliono più aspettare.
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