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sabato 10 agosto 2013

SOPPRESSIONE PASSAGGI A LIVELLO: QUALI ALTERNATIVE?


                                                 


L’ADOC di Brindisi esprime forti perplessità in riferimento all’ufficializzazione dell’accordo sottoscritto tra la Provincia di Brindisi, Comune di Brindisi, Polizia Ferroviaria e Rete Ferroviaria Italiana relativamente alla chiusura definitiva di ben cinque passaggi a livello nel territorio di Brindisi. Ancora una volta, a nostro modo di vedere, gli interessi dei cittadini vengono prevaricati da scelte che rischiano di compromettere definitivamente non solo la mobilità di uomini e mezzi ma anche le possibilità di sviluppo di vaste aree rurali e residenziali. Se da una parte è giusto garantire la sicurezza dei viaggiatori, operatori del settore e cittadini dall’altra riteniamo altrettanto equo garantire una mobilità alternativa che non gravi sui tempi di percorrenza e sui costi per i cittadini. Non è dato sapere quali siano le opere che RFI realizzerà in sostituzione dei varchi meccanizzati. Molto probabilmente stante al comunicato emesso dall’amministrazione provinciale assisteremo, salvo smentite, all’ennesima realizzazione di barriere in cemento di cui Brindisi è stata passiva testimone  più volte in passato, basti pensare alla sciagurata scelta di chiudere i varchi di Via Appia e Via porta Lecce senza aver ottenuto le opportune  garanzie circa la realizzazione di opere sostitutive, quali sottopasso e/o cavalcavia carrabili e pedonali, così come giustamente rivendicato ed ottenuto in altri territori. Preoccupa, altresì, l’approccio che le amministrazioni locali avranno rispetto al destino del passaggio a livello di Via Osanna la cui chiusura potrebbe tornare  di attualità dopo il dibattito avviato negli anni scorsi sulle possibili soluzioni legate alla viabilità alternativa. Dovesse concretizzarsi la chiusura del suddetto passaggio senza la realizzazione di infrastrutture alternative i danni risulterebbero inimmaginabili per le ripercussioni sui volumi di traffico sulle altre vie limitrofe e per le difficoltà che i cittadini sarebbero costretti ad affrontare per gli spostamenti tra un quartiere e l’altro. Per quanto sopra, chiediamo agli amministratori locali di rendere noti quanto prima i termini integrali dell’accordo sottoscritto in modo da poter rassicurare i cittadini brindisini su quanto avverrà a breve e sulle scelte legate al futuro alla luce anche delle disponibilità economiche derivanti dall'emendamento 11-bis all’art. 25, al Decreto del Fare con cui si dispongono «misure urgenti di settore in materia di infrastrutture e trasporti». Il suddetto emendamento prevede, dopo lo scippo subito negli anni passati, che fondi Cipe siano destinati «agli interventi di soppressione ed automazione di passaggi a livello sulla rete ferroviaria mediante costruzione di idonei manufatti sostitutivi o deviazioni stradali o di miglioramento delle condizioni di esercizio di passaggi a livello non eliminabili, individuati, con priorità per la tratta terminale pugliese del corridoio ferroviario adriatico da Bologna a Lecce». Sarebbe utile in tale quadro legislativo che Brindisi rivendicasse il ripristino dei collegamenti viari di Via Appia e Via Porta Lecce oltre a progettare una viabilità più moderna senza barriere come nel caso di Via Osanna. Auspichiamo maggiori chiarimenti in caso contrario prenderemo atto, ancora una volta, del fatto che il territorio brindisino risulta essere sacrificato a tutto vantaggio di servitù che anziché essere combattute e rimosse continuano a proliferare senza nessun ostacolo.    

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