Nell’esprimere, prioritariamente, vicinanza al lavoratore Monteco, vittima nella mattinata odierna di un incidente sul lavoro, non possiamo soprassedere, come da nostra abitudine, su aspetti delle attività svolte dalla stessa società che oltre a significare un serio pericolo per i lavoratori rappresentano una grave minaccia per la salute e l’incolumità degli stessi cittadini. Più volte abbiamo denunciato l’inidoneità del centro di recupero materiali, situato in Via Nobel, in ordine all’ubicazione costringendo i cittadini ad avventurarsi per le strade della zona industriale in assenza di idonea segnaletica tra il traffico di mezzi pesanti con conseguenze inimmaginabili . Per quanto riguarda la struttura destinata a centro di recupero, la contiguità esistente tra le attività di accoglienza dell’utenza e le operazioni di movimentazione e stoccaggio non lascia spazio alle benché minime condizioni di sicurezza per i cittadini. Un tema quello della sicurezza che si ripropone giornalmente anche per le vie e le piazze cittadine non solo per gli addetti del settore ma anche per i cittadini ormai stanchi di dover subire oltre gli alti costi del servizio anche e soprattutto disservizi e disagi vari. Pensiamo alle attività svolte in pieno giorno con mezzi pesanti tra i pedoni e le auto in transito o lo svolgimento di attività che mal si conciliano con l’esigenza di garantire maggiore sicurezza per i cittadini. E’ ormai usuale assistere allo svolgimento di attività di taglio erba mediante l’ausilio di attrezzature meccaniche che determinano veri e propri lanci di pietre che oltre ad arrecare danno alle auto in sosta rappresentano un pericolo per gli stessi passanti. Che dire poi delle operazioni di lavaggio di strade e piazze effettuate in qualsiasi ora del giorno a prescindere che trattasi di zona del centro o periferia più o meno frequentate . Insomma lavoratori e cittadini sono esposti giornalmente a situazioni di pericolo di cui l’amministrazione farebbe bene a farsene quanto prima carico per non dover commentare ancora una volta spiacevoli incidenti e per dare risposte a chi chiede da ormai troppo tempo un’inversione di tendenza. Ad oggi quello che registriamo è che cambiano gli interlocutori ma i problemi rimangono gli stessi così come la volontà di non voler realmente cambiare le cose se non le richieste di maggiori costi per i cittadini.
Brindisi li, 7 Maggio 2013
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