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mercoledì 20 febbraio 2013

EMERGENZA ABITATIVA BRINDISI: LE RIFLESSIONI DI ADOC.

                                                       


La situazione vissuta da centinaia di brindisini costretti ad elemosinare un alloggio o un contributo per dare dignità a sé e alle proprie famiglie è frutto sì di una crisi economica, vissuta da molti in “clandestinità” per orgoglio personale e una dignità da salvaguardare, ma anche e soprattutto per scelte politiche che, nell’ultimo decennio, hanno fatto prevalere l’assistenzialismo a discapito di programmi di sviluppo economico e sociale.
Un modo di amministrare la cosa pubblica facile e meno oneroso dal punto di vista del consenso ma che inevitabilmente scarica i costi sociali ed economici sull’intera collettività costretta a confrontarsi con le emergenze e non con idee e progetti per il rilancio del territorio. Nello specifico sul fronte dell’emergenza abitativa riteniamo non più rinviabile un serio piano di edilizia economica popolare che dia nuove opportunità a chi, pur avendone le possibilità, non può, comunque, sopportare l’onere per l’acquisto di abitazioni a prezzi inaccessibili frutto anche della mancanza di una concorrenza nel settore visto l’egemonia di poche imprese costruttrici e la totale assenza di iniziative serie di cooperazione edilizia.
Altra priorità riteniamo sia il censimento del patrimonio immobiliare del Comune di Brindisi per fronteggiare possibili fenomeni diffusi di illegalità dovuti ad utilizzo di immobili da parte di non aventi titolo ed illecite compravendite poi puntualmente sanate. Altro fronte quello riguardante il recupero edilizio e demografico di zone soggette ad abbandono e degrado come nel caso del centro cittadino su cui una politica volta alla riqualificazione e all’incentivazione traguarderebbe indubbi benefici sia in termini sociali che economici.
Quando parliamo di emergenze come non pensare agli anziani soli autosufficienti, indipendenti economicamente, possessori di un alloggio privato o popolare Ci chiediamo è utopico pensare ad iniziative sperimentali che riescano a coniugare l’esigenza di un alloggio di giovani famiglie con la forte domanda di assistenza proveniente dagli anziani con le garanzie e la supervisione degli uffici preposti?
Speriamo di aver dato degli utili spunti di riflessione a chi ha il compito di programmare l’azione amministrativa, nella speranza che quanto auspicato si traduca in atti concreti nell’interesse della collettività.

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