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giovedì 12 gennaio 2012

Adoc diffida Trenitalia: pronti per la Class Action!!!




ATTO DI DIFFIDA EX ARTT. 1 e 3 Decr. Legisl. 20.12.2009 n. 198 per l’avvio dell’azione di classe nei confronti di Trenitalia S.p.A., in qualità di concessionaria di servizio pubblico.
Le seguenti Associazioni dei consumatori: Confconsumatori – Federazione regionale per la Puglia, in persona del suo legale rappresentante avv. Antonio Pinto, Codacons Puglia, in persona del suo legale rappresentante avv. Alessandro Amato, Movimento Consumatori Puglia, in persona del suo legale rappresentante dr.ssa Rossella Miracapillo, Unione Nazionale Consumatori Puglia, in persona del suo legale rappresentante dr. Andrea Cardinale, Adiconsum Puglia, in persona del suo legale rappresentante Giovanni D’Elia, Casa del Consumatore Puglia, in persona del suo legale rappresentante avv. Francesco Di Ciollo, Adusbef Puglia, in persona del suo legale rappresentante avv. Antonio Tanza, Adoc Puglia, in persona del suo legale rappresentante Giuseppe Salamon, Acu Puglia, in persona del suo legale rappresentante avv. Giovanni Santovito, Cittadinanzattiva, in persona del suo legale rappresentante dr. Tonino D’Angelo, Codici Puglia, in persona del suo legale rappresentante Monia Napolitano, Lega Consumatori Puglia, in persona del suo legale rappresentante Abramo Zecca, Movimento Difesa del Cittadino, in persona del suo rappresentante avv. Luigi Mariano, Federconsumatori Puglia, in persona del suo legale rappresentante Domenico Zambetta, Polidream Assoutenti, in persona del suo legale rappresentante dr.ssa Angela Mannarini, tutte riconosciute ai sensi della Legge Regione Puglia 15 maggio 2006 n.12 ed iscritte nel relativo albo regionale



ESPONGONO



I treni Notte e gli Intercity rientrano nel "Servizio Universale", che comprende quei treni di media e lunga percorrenza che sono essenziali per collegare sulla tratta ferroviaria nazionale luoghi molto distanti fra loro. Tale servizio, poiché spesso può presentare un conto economico negativo, necessita, per poter essere erogato, di un corrispettivo pagato direttamente dallo Stato a Trenitalia S.p.A. e definito nell’ambito di un Contratto di Servizio.
Nell’attuale sistema di concessione, è, pertanto, lo Stato (rappresentato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti) che definisce, nell’ambito del Contratto di Servizio con il concessionario Trenitalia, la quantità e la qualità dei collegamenti di "Servizio Universale" da effettuare, coprendo con appositi corrispettivi la eventuale differenza tra i ricavi da traffico ed i costi di produzione certificati. Per i treni inseriti nel Contratto di Servizio con lo Stato, nel 2011, Trenitalia, nonostante gli ingentissimi trasferimenti statali incassati, ha lamentato una perdita complessiva di rilevante entità (circa 134 milioni di euro). Per il 2012 in Italia Trenitalia ha così deciso di eliminare complessivamente 32 su 144 treni a lunga percorrenza e di ridurre i chilometri coperti quotidianamente dai treni universali da 43.443 a 23.131.
Pertanto, per il 2012 Trenitalia ha ridefinito un programma di rimodulazione dei collegamenti di Servizio Universale che, per quanto riguarda specificamente la Puglia, ha comportato le seguenti modifiche, tutte peggiorative rispetto al servizio fornito sino a dicembre 2011:
- è stata prevista la riduzione del numero dei treni da e per il Nord;
- è stato introdotto l’attestamento sull’hub di Bologna o su quello di Roma dei collegamenti Intercity "Giorno" e Intercity "Notte" della Puglia, da/per il Nord.
- il prezzo dei biglietti è aumentato, anche per l’introduzione di quattro livelli di servizio invece delle due classi precedenti, con l’aggravante che per il livello "executive", ossia quello economicamente più vantaggioso ed unico ad avere tariffe inferiori alla seconda classe, è stata prevista una percentuale di posti irrisoria, costringendo così i passeggeri, per più del 90% dei posti treno, a pagare una tariffa ben superiore a quella precedente.
- ha pubblicizzato l’esistenza di una promozione tariffaria denominata "Offerta notte + AV" senza le doverose condizioni di trasparenza e chiarezza, con particolare riferimento al numero dei posti effettivamente disponibili ed alle modalità di accesso alla detta promozione/sconto.
- destina talvolta al trasporto passeggeri vagoni inadeguati, non puliti, con posti a sedere insufficienti, con servizi igienici non funzionanti;
Merita di essere sottolineato che Trenitalia S.p.A. ha ridotto i servizi in Puglia e nel sud dopo aver eseguito enormi investimenti ed impegnato enormi risorse finanziarie per il miglioramento del servizio nelle Regioni site nel Nord Italia. L’ultimo treno ad alta velocità della flotta Trenitalia, denominato "ITALO", ha scelto Salerno come ultima fermata a Sud. Gli investimenti destinati ai collegamenti ferroviari dell’alta velocità al nord hanno così alimentato un circuito vizioso, per il quale in una zona del Paese il servizio è stato migliorato e ciò ha incentivato l’uso del treno, mentre in Puglia il servizio ha subito un lento e progressivo deterioramento, creando così disaffezione negli utenti e divenendo antieconomico per il rapporto ricavi/costi.
Tanto premesso, vi è che in primo luogo la condotta di Trenitalia S.p.A. è stata assunta in violazione del contratto di servizio pubblico che, come noto, è un atto stipulato tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Trenitalia S.p.A., proprio allo scopo di garantire il diritto alla mobilità tramite servizi di trasporto efficienti, con riferimento ad esigenze sociali, ambientali e di assetto del territorio, nonchè all’esigenza di garantire particolari condizioni e tariffe a specifiche categorie di passeggeri. Nella misura in cui tali servizi siano in contrasto con l’interesse commerciale dell’impresa, l’autorità pubblica, a fronte dell’obbligo di produzione di detti servizi, è tenuta ad erogare la corrispondente compensazione che consiste, lo ricordiamo, in diverse centinaia di milioni per ogni anno.
Ebbene, il contratto di servizio che Trenitalia ha siglato con lo Stato, impegna l’impresa a svolgere collegamenti giornalieri di media e lunga percorrenza su tutto il territorio nazionale, offrendo al cliente servizi e relazioni di traffico che soddisfino il suo diritto alla mobilità. L’azienda in base a tale contratto è quindi impegnata a garantire, fra l’altro:
• la manutenzione ordinaria e straordinaria del materiale rotabile, che deve rispondere a caratteristiche di sicurezza, pulizia ed efficienza;
• il raggiungimento degli standards di qualità ed efficienza;
• l’adozione di una politica di prezzi che renda accessibile il servizio.
Tutti i treni notte ed alcuni treni Intercity ed Eurostar Italia sono oggetto del contratto di servizio pubblico stipulato con lo Stato.
In secondo luogo, la condotta di Trenitalia appare assunta anche in violazione degli obblighi fissati nella Carta dei servizi e delle Condizioni generali di trasporto.
Quanto innanzi appare ancora più grave, ove si consideri che Trenitalia, sostanzialmente, agisce in regime di monopolio con riferimento alle tratte di percorrenza nazionale, atteso che, come noto, il Decreto legislativo n. 188 del 2003 sino ad oggi non ha trovato pratica attuazione. Merita di esser ricordato che Trenitalia è partecipata al 100% dalle Ferrovie dello Stato S.p.A., il cui capitale sociale è detenuto interamente dal Ministero dell’Economia.
Pertanto, le sottoscritte Associazioni, quali titolari di interessi giuridicamente rilevanti ed omogenei per una pluralità di utenti e consumatori, chiedono di ripristinare il corretto svolgimento della funzione di concessionaria di servizio pubblico, nonché la corretta erogazione del servizio medesimo, atteso che, sia dalla violazione degli obblighi contenuti nella Carta di servizi e sia dalla violazione di standard qualitativi ed economici stabiliti dal Contratto di servizio, siglato fra la concessionaria Trenitalia ed il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (autorità preposta alla regolazione ed al controllo del settore), deriva una lesione diretta, concreta ed attuale degli interessi dei cittadini utenti del servizio.
Le associazioni odierne ricorrenti formulano e notificano formale diffida al concessionario Trenitalia S.p.A. ad effettuare, entro e non oltre il termine di novanta giorni dal ricevimento della presente, tutti gli interventi più utili finalizzati alla soddisfazione del diritto degli utenti all’erogazione di servizi pubblici essenziali secondo standards di qualità ed efficienza. (ex art. 3 Decr. Legisl. 198/2009).
Le Associazioni rilevano che tale comportamento di Trenitalia S.p.A., ingiustamente offensivo e discriminatorio nei confronti dei residenti nella Regione Puglia, si appalesa del tutto illegittimo in quanto: a) viola alcuni princìpi fondamentali della Costituzione ed in particolare gli artt. 2, 3, 41 e 43;
b) viola norme, contratti, piani ed accordi previsti per l’intero Territorio Nazionale, che regolamentano i rapporti con lo Stato ed inerenti la concessione dell’infrastruttura ferroviaria nazionale, i rapporti per l’esercizio e lo sviluppo dell’infrastruttura, la previsione di ammodernamento della rete e del materiale rotabile, l’erogazione di contributi ed indennizzi di ingentissimo valore, l’elaborazione di piani di priorità e la redazione di standards di qualità e adempimenti per Ferrovie dello Stato S.p.A. e Trenitalia S.p.A.;
c) viola i diritti dei viaggiatori contenuti nella carta dei servizi e nel codice del consumo (Decr. Legisl. n. 206/2005);
d) viola le norme afferenti al servizio pubblico e alla disciplina di settore, in particolare il Regolamento CEE 1371/2007 del 23 ottobre 2007 e DPR n. 753/1980;
Si rileva che il sistema di trasporto ferroviario costituisce il primo ed essenziale mezzo di trasporto pubblico, cui sono espressamente affidate e riconosciute, nei documenti programmatici tra Stato e Trenitalia S.p.A., la capacità e la funzione di riequilibrio territoriale e di stimolo allo sviluppo economico delle aree depresse del Paese;
Il trasporto ferroviario, in quanto servizio pubblico primario, deve rispondere a fini sociali essendo destinato a soddisfare i bisogni della collettività: la riduzione ed il peggioramento del servizio in determinate zone del Paese non può essere giustificata da semplici calcoli di redditività tra "entrate" e "uscite".
Senza considerare che l’economia regionale pugliese, specialmente nei settori del turismo e del commercio, rischia di subire perdite considerevoli a causa della riduzione dei treni.
Tutto quanto innanzi ritenuto e premesso, le sottoscritte Associazioni
DIFFIDANO
Trenitalia S.p.A. in persona del suo legale rappresentante pro-tempore, con sede in Roma, Piazza della Croce Rossa n.1, a provvedere, entro il termine di novanta giorni dalla data di notifica del presente atto, affinchè si garantisca:
1) il ripristino del numero dei treni, da e per il Nord Italia, precedente alla rimodulazione eseguita nel dicembre 2011;
2) l’eliminazione dell’attestamento forzoso sull’"hub" di Bologna o su quello di Roma dei collegamenti Intercity "Giorno" e Intercity "Notte" della Puglia, da e per il Nord Italia, con il ripristino dei collegamenti diretti con le principali città del nord;
3) il ripristino del prezzo dei biglietti, ovvero e quantomeno la destinazione di almeno il 50% dei posti treno alla categoria "executive";
4) la chiarezza e trasparenza sulle condizioni, quantità e possibilità di accesso alla promozione tariffaria denominata "Offerta notte + AV";
5) i parametri di qualità ed efficienza delle vetture destinate al trasporto passeggeri.
Le Associazioni odierne ricorrenti rilevano che la presente diffida è espressamente inviata ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 1 e 3 del Decreto legislativo 20.12.2009 n.198 e che pertanto, in mancanza di un concreto riscontro alla presente, entro novanta giorni dal suo ricevimento, esse agiranno per la tutela giudiziale delle proprie ragioni.



Bari, li 10 gennaio 2012



Le Associazioni ricorrenti:
Confconsumatori Puglia (avv. Antonio Pinto)
Codacons (avv. Alessandro Amato)
Movimento Consumatori Puglia (dr.ssa Rossella Miracapillo)
Unione Nazionale Consumatori Puglia (dr. Andrea Cardinale)
Casa del Consumatore (avv. Francesco Di Ciollo)
Adiconsum Puglia (Giovanni D’Elia)
Adusbef Puglia (avv. Antonio Tanza)
Adoc Puglia (Giuseppe Salamon)
Acu Puglia (avv. Giovanni Santovito)
Codici Puglia (Monia Napolitano)
Lega Consumatori Puglia (Abramo Zecca)
Movimento Difesa Cittadino Puglia (avv. Luigi Mariano)
Federconsumatori Puglia (Domenico Zambetta)
Cittadinanzattiva (dr. Tonino D’Angelo)
Polidream Assoutenti (Angela Mannarini)

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