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mercoledì 20 luglio 2011

Parco Cesare Braico: Un pericolo per i cittadini





Più volte è stato al centro di denunce ed iniziative da parte di associazioni e delle attenzioni degli organi di informazione, stiamo parlando del Parco del Cesare Braico. Un luogo che per collocazione e caratteristiche potrebbe ambire ad essere un punto di riferimento per gli amanti dello sport e dello svago residenti nel Comune capoluogo in attesa della realizzazione di altre strutture in città che possano rispondere alla forte richiesta di spazi per la socializzazione. Nonostante le premesse e le denunce circa la trascuratezza in cui versa la struttura, da ormai molti troppi anni, nulla è stato fatto e quel che è più grave si autorizzano iniziative che attraggono centinaia di cittadini senza garantire adeguati standard di igiene e sicurezza. Ne abbiamo avuto ulteriore conferma nel corso della manifestazione ”La città dei balocchi” rientrante nel cartellone dell’estate brindisina registrando l’assenza della Polizia municipale sia all’esterno che all’interno del parco. Il risultato traffico rallentato all’ingresso su via Appia e situazioni di pericolo per i pedoni tra cui molti bambini, accesso reso ancor più pericoloso per la presenza di un cantiere proprio all’ingresso della struttura. All’interno intere zone al buio, sterpaglie, verde incolto, alberi che non sono soggetti a manutenzione da diversi anni con il rischio di caduta di rami, scritte impronunciabili sui muri, tombini scoperti e strutture abbandonate che oltre ad essere ricettacolo di rifiuti sono una vera fonte di pericolo per chi si avventura all’interno. Insomma una situazione che se non affrontata dovrebbe almeno obbligare l’amministrazione a non organizzare iniziative mettendo a repentaglio la salute e la sicurezza dei cittadini. Ci chiediamo a questo punto che senso ha progettare e realizzare nuovi parchi, anche ben più grandi del Braico, quando non si riesce a manutenere anche piccoli spazi verdi esistenti. Siamo a conoscenza dei problemi legati alla proprietà non ci spieghiamo però perché alcuni servizi vengono garantiti e la manutenzione no. Invitiamo, pertanto, chi di competenza ad intervenire celermente per la rimozione delle situazioni di pericolo, in alternativa chiediamo un’assunzione di responsabilità con la chiusura al pubblico della struttura la cui fruibilità protratta nel tempo, senza i necessari interventi, potrebbe rappresentare non un servizio per la cittadinanza ma una reale fonte di pericolo.

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