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venerdì 8 aprile 2011

DEGRADO COSTA NORD DI BRINDISI


Sembrano cadute nel dimenticatoio le problematiche relative allo stato di degrado e abbandono della costa a Nord di Brindisi. In questi mesi, se escludiamo le reazioni innescate dagli organi di informazione a seguito del crollo della falesia, nulla è stato fatto in termini di sicurezza, controllo e decoro per una zona strategica ed importante della città che dal mare vuole partire per il rilancio della sua economia. Intanto comuni a noi limitrofi producono atti ed azioni concrete come pulizie radicali ed interventi di ripascimento. Quest’ultimo termine i brindisini lo hanno tristemente acquisito nel momento in cui è stato reso noto che la nostra sabbia, da noi non valorizzata abbastanza, doveva servire per tutelare coste di altre provincie. Dopo le vicissitudini della scorsa estate legate alla vicenda Sbitri, l’ADOC è ritornata sull’argomento nel mese di Novembre. L’Associazione chiedeva nello specifico di liberare la zona dagli inerti e il recupero delle altre aree limitrofe tuttora ospitanti materiale pericoloso. Purtroppo nulla si muove all’orizzonte. Di recente abbiamo posto il problema della pulizia delle spiagge libere vista l’imminenza delle festività pasquali che come ogni anno, condizioni meteo permettendo, vedono migliaia di cittadini riversarsi lungo la costa. Siamo in attesa della risposta dell’assessorato competente. Ma quel che più ci preoccupa è l’inerzia della pubblica amministrazione su tematiche così importanti. I cittadini brindisini rischiano seriamente tra non molto di non poter più avere un luogo dove trascorrere le proprie vacanze low cost. Le poche spiagge libere sono nel degrado totale. E persino i pochi interventi che dovrebbero andare nella direzione di un recupero si rivelano devastanti sotto il punto di vista ambientale. Parliamo dell’ex “Lido Poste” oggetto negli scorsi mesi di interveti di demolizione dei manufatti in cemento. Basta andare sul posto per rendersi conto che l’arenile è stato in gran parte compromesso: la sabbia, infatti, è mista al pietrame utilizzato per il basamento dell’ex lido. L’area interessata ha bisogno di una bonifica radicale e non di una semplice demolizione. Inoltre, l’assenza di barriere tra la spiaggia e la S.P.41 ha fatto si che la sabbia venga trascinata dal vento impoverendo l’arenile e creando pericolo per la circolazione. Proseguendo il nostro viaggio lungo la litoranea ne rileviamo la pericolosità. È necessario, dunque, che gli interventi, concordati in una conferenza dei servizi tra gli assessorati ai LL.PP. del Comune di Brindisi e della Provincia, non rimangano più sulla carta ma vengano attuati al più presto. Risaltano, inoltre, il protrarsi di abusi edilizi e di situazioni anomale come quella a ridosso del Lido Santa Lucia, dove migliaia di metri quadri di macchia mediterranea sono stati letteralmente distrutti. A pochi mesi dall’avvio della stagione estiva chiediamo alle istituzioni di avviare progetti di recupero e di programmare l’attivazione di servizi per i cittadini; Primo fra tutti il problema dei parcheggi nelle zone balneari che nell’area ex “Lido poste” quest’anno sarà ancor più accentuato dal venir meno dell’area adibita a tale scopo con il rischio di ritrovare le automobili tra gli ombrelloni. Saremo,inoltre, vigili sull’attuazione dell’ordinanza della capitaneria di porto che prevede ogni anno l’attivazione del servizio di salvamento e la realizzazione di passatoie a carico dei Comuni. Quello che ci aspettiamo non sono grandi opere ma piccoli interventi che aiutino i cittadini a vivere bene il territorio senza dover necessariamente percorrere decine chilometri e a sostenere costi elevati per potersi godere l’estate.

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