La precarietà in cui versa la città di Brindisi sotto il punto
di vista igienico sanitario è argomento risaputo da troppo tempo ormai. Dopo le
inadempienze della politica locale e non
solo anche l’attuale gestione commissariale dimostra di non riuscire a dare
quei segnali di inversione di rotta tanto auspicati dai cittadini contribuenti
alle prese con un livello di tassazione insostenibile e servizi pressoché
inesistenti. Di contro assistiamo a provvedimenti che solo apparentemente
rispondono alle necessità della cittadinanza come la scelta di affidare alla
BMS i lavori di stradinaggio già compresi nel capitolato d’appalto di igiene
urbana determinando ulteriori oneri per i cittadini salvo che tali costi non
vengano detratti dagli importi da corrispondere all’impresa affidataria del
servizio. Quanto sopra rappresenta solo un aspetto marginale della complessa
situazione venutasi a creare in città considerato che sono venute meno una
serie di condizioni necessarie per traguardare un servizio efficiente ma
soprattutto è venuto meno il rapporto di fiducia con i brindisini. La nascita
di comitati di quartiere così come l’avvio di attività di volontariato, stante
la carenza dei servizi resi, è la testimonianza di quanto sopra. Non vi è
traccia delle attività di informazione e formazione degli utenti sulle corrette
pratiche di raccolta differenziata, inefficienti risultano i servizi a chiamata
diretta così come insufficienti le attività routinare e la dotazione di mezzi e
contenitori per la raccolta stadale e domestica. Tutte voci che rappresentano
costi per i quali è stato richiesto un corrispettivo da parte
dell’amministrazione comunale sotto forma di Tari ai contribuenti e che alla
luce di quanto avviene si trasformano in economie di spesa per i privati e
nessun beneficio economico per i contribuenti. Se le zone centrali della città
risultano degradate, le periferie e le contrade versano in uno stato di totale
abbandono frutto non sempre dell’inciviltà ma prevalentemente dei disservizi e finanche
dei traffici illeciti di rifiuti. Alle inadempienze contrattuali si sommano le
disattenzioni dei funzionari di Piazza Matteotti stante l’assenza di
provvedimenti utili a fronteggiare lo stato di emergenza e per far ritornare la
città in una situazione di normalità. L’ADOC informa di aver inviato già da
diverso tempo una richiesta di incontro al Commissario Prefettizio al fine di
discutere delle problematiche in essere e per l’individuazione di possibili
azioni risolutive. Auspichiamo quanto prima il confronto per non consegnare definitivamente
la città all’abbandono totale.
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