La notizia inerente la
vincita di cinque milioni di euro, effettuata da un/a cittadino/a in una
tabaccheria nel pieno centro di Brindisi, acquistando un "Gratta e vinci", della
serie "Nuovo Maxi Miliardario" del costo di 20 euro, ha suscitato scalpore tanto da
rendere ancor più gravoso il compito di chi dovrebbe tenere alta l’attenzione
su un fenomeno, quello legato al gioco
compulsivo, che coinvolge, giornalmente, migliaia di cittadini anche nel nostro territorio. E' tanta l'illusione di poter cambiare la propria vita con una vincita che alla fine sono numerosi i cittadini, di tutte le estrazioni sociali, che finiscono per essere vittime dei loro stessi sogni. Purtroppo per ogni euro vinto nelle varie lotterie, ve ne sono milioni che lo Stato incassa ma solo una minima parte viene utilizzata per la prevenzione e la cura delle patologie legate al gioco. L’ADOC ha inoltrato richiesta all’ Amministrazione Autonoma dei Monopoli di
Stato (AAMS) di indicare su ogni biglietto delle lotterie istantanee, anche
telematiche, le probabilità di vincita di ogni singolo premio e un’indicazione
più evidente e marcata che il gioco può causare dipendenza patologica. L’AAMS
ha il compito di prevenire l’insorgere del gioco compulsivo nei cittadini. Nell’ambito
delle lotterie istantanee riscontriamo una grave carenza, riteniamo infatti che
debbano essere indicate su ogni schedina dei c.d. “Gratta e Vinci” le
probabilità di vincita di ogni singolo premio, così come previsto dall’art.7,
comma 4-bis e comma 5, del decreto legge 13 settembre 2012, n.158, convertito
dalla legge 8 novembre 2012, n.189. Non crediamo che le dimensioni delle
schedine non consentano l’indicazione delle probabilità di vincita, in quanto
le stesse indicazioni sono presenti sul sito istituzionale dell’AAMS e, a
nostro avviso, lo spazio occupabile sarebbe minimo. Ad ogni modo, l’indicazione
alternativa della possibilità di consultare le note informative sulle
probabilità di vincita pubblicate sui siti istituzionali dell’Amministrazione e
dei concessionari non appare sufficientemente chiara e trasparente, dovrebbe
essere più visibile e in evidenza. Lo stesso dicasi per l’indicazione che il
gioco può causare dipendenza patologica. Il “Gratta e Vinci” è una delle
tipologie di gioco preferite dagli italiani, secondo nostre stime, i dati
ufficiali non sono ancora stati forniti, circa il 60-70% degli italiani ci ha
giocato almeno una volta l’anno e circa il 15% è un giocatore abituale, ovvero
che ci gioca almeno una volta a settimana. Le probabilità medie di vincita,
così come riportate sul sito di AAMS, sono 1 su 3,53 biglietti. Questo vuol
dire che poco meno di una schedina su quattro è vincente, ma nella maggior
parte dei casi le vincite sono minime, pari al costo della schedina stessa. Il
payout, ovvero la percentuale di denaro ridistribuita ai giocatori, varia dal
50% al 75% a seconda del tipo del biglietto. E’ una percentuale minore rispetto
agli altri giochi da bar, come le newslot. Il Gratta e Vinci presenta forti rischi
di sfociare nel gioco compulsivo, proprio grazie al meccanismo della vincita
piccola per cui “gioco, vinco e mi ripago il costo del biglietto, rigioco”. E
la presenza di una versione telematica non fa che aumentare il rischio,
soprattutto nelle fasce più debole della popolazione, come anziani e
giovanissimi. Per questo l’ADOC nazionale ha inoltrato richiesta all’AAMS di
rivedere la comunicazione sulle schedine, in modo che l’inserimento delle
probabilità di vincite costituisca un valido deterrente per il gioco compulsivo.
Per concludere guai a risaltare un episodio anche se favorevole per il fortunato
vincitore senza mettere nel contempo in evidenza chi con il “gioco” ha perso o
sta perdendo oltre che i denari anche la salute, la famiglia e la dignità. L’ADOC
fortemente impegnata sul tema invita a non abbassare la guardia e a fare di più
specie in un territorio in sofferenza economica e sociale come il nostro.
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