E’
servita, purtroppo, la consegna dei lavori per la realizzazione del centro
cottura per reintrodurre nel lessicale e nei pensieri della politica locale il
nome di un quartiere, il “Perrino”, dimenticato da troppi anni e riesumato solo
in occasione di eventi occasionali, funzionali solo agli interessi del resto
della città che per la comunità che vi risiede. Ricordiamo solo a titolo
esemplificativo la decisione di ampliare il cimitero sino quasi a ridosso delle
civili abitazioni, sino alla cronaca recente con la realizzazione di un
terminal bus e di un impianto sportivo costati alla collettività diverse
centinaia di migliaia di euro in stato di abbandono e mai entrati in funzione.
Sa di beffa il fatto che si muovano da Palazzo di città assessori e componenti
di commissioni per risaltare il lavoro svolto per la realizzazione del centro
cottura e sfugga il degrado e l’abbandono di strade, piazze, scuole, strutture
comunali per non parlare dell’assenza, meno evidente ma non per questo meno
devastante, di politiche di inclusione e recupero sociale rivolte specie alle giovani generazioni. La nostra non è una
visione drastica della situazione quanto la reale visione dello stato delle
cose e l’interpretazione di un sentimento comune a molti abitanti del quartiere
ormai sconfortati da così tanta disattenzione. Per quanto sopra l’ADOC chiede
un piano di interventi, nell’immediato, che dia soluzioni alle criticità
infrastrutturali che il quartiere vive e che rilanci un’azione di monitoraggio
ed interventi in ambito sociale.
Ex delegazione comunale |
Ex delegazione comunale |
Quello che doveva essere un giardino con giochi per bambini |
Discarica |
Giardino nel degrado |
Discarica |
Il muro smembrato della scuola media |
Giardino pubblico in stato di abbandono |
Giardino pubblico in stato di degrado |
Ex delegazione comunale |
Nessun commento:
Posta un commento