Si è
tenuta nella serata odierna presso la sala riunioni della C.S.T. UIL di
Brindisi l’iniziativa di presentazione dell’atto di diffida inoltrato dalla
scrivente all’amministrazione Comunale di Brindisi, alla Procura della repubblica
, alla Corte dei Conti e all’autorità di
vigilanza sugli appalti pubblici relativamente al servizio di raccolta e
smaltimento rifiuti solidi urbani - raccolta differenziata e relativa
tassazione. Presenti all’incontro il Segretario generale della C.S.T. UIL Licchello
Antonio, il Presidente Provinciale ADOC, Zippo Giuseppe, gli avvocati Chiechi
Francesca ed Elia Marco dell’uffico legale ADOC, oltre ad una folta
rappresentanza di cittadini. Ad illustrare i contenuti del documento il
Presidente Provinciale ADOC Zippo Giuseppe che ha richiamato l’attenzione
sull’attività svolta in questi anni dall’associazione proprio sui temi oggetto
dell’atto di diffida. Attività che, alla luce di quanto si continua a
registrare nel Comune capoluogo, non ha sortito gli effetti sperati considerata
la mancanza di una programmazione, che riesca a traguardare una maggiore
efficienza dei servizi ed una economicità di spesa a carico dei contribuenti.
Due, quindi, i livelli di discussione su cui l’ADOC chiede con forza che si apra
un confronto e si rendano noti i dati ufficiali partendo da alcuni punti fermi,
ben noti a tutti, grazie alle continue denunce, circa l’inefficienza dei
servizi, la gestione del servizio legata alle continue proroghe, una tassazione
divenuta, per certi versi, insostenibile se rapportata oltre che agli importi
delle cartelle anche e soprattutto ai dati relativi agli importi per svariati
milioni di euro recuperati per evasione e destinati a non si sa quali voci di
bilancio. Sulla base dei presupposti sopra citati l’ADOC ha quindi chiesto,
relativamente alla programmazione del servizio e al ricorso alle continue
proroghe, qual’ è l’intendimento dell’attuale amministrazione comunale circa
l’affidamento del servizio sulla base dell’esito dell’ultima gara espletata ed
oggetto dell’ennesimo ricorso dinanzi al Tar con relativo pronunciamento. Gara,
è bene ribadirlo, che potrebbe portare risparmi e servizi aggiuntivi per i
cittadini contribuenti e che invece rischia di rivelarsi, stante gli atti di
diffida inviati dall’azienda aggiudicataria, l’ennesimo costo per la
collettività. Viene chiesto all’amministrazione comunale, sempre sulla base di
atti ufficiali, a quanto ammontano gli importi relativi alle sanzioni elevate
per inadempienze contrattuali e se tali inadempienze hanno rappresentato un
risparmio economico per la società che attualmente gestisce il servizio.
Inoltre, è stato chiesto di quantificare l’ammontare dei recuperi effettuati
relativamente all’evasione TARSU e non solo. Il riferimento è al credito SO.GE.A.
S.r.l. per un importo pari a 3.795.367 € al netto degli interessi pari a
865.736,20 € (Delibera G.C. n. 286 del 12/11/2012), al recupero delle somme
Tarsu pari a 1.850.000 € relativamente a rettifica superficie e 1.950.000 € per
omessa ed infedele dichiarazione così come da dichiarazioni rese alla stampa
dallo stesso Sindaco Mimmo Consales, ed inoltre alle 392.893 € recuperate
dall’AQP sempre per la
Tarsu. In sostanza partendo dall’assunto che il Comune ha
determinato la copertura integrale del costo del servizio a mezzo del tributo
Tarsu, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ci viene spontaneo
chiedere la restituzione delle somme recuperate a chi in questi anni se n’è fatto carico. Parliamo
di svariati milioni di euro che in bilancio devono necessariamente essere
destinati ad un abbattimento della pressione fiscale a carico delle famiglie. Gli
altri dati su cui è stato chiesto di
rendere note le cifre sono quelli
relativi agli introiti derivanti dalla vendita del materiale recuperato così come
previsto dalla legge n. 24 del 2012 ed, in particolare, dall’ art. 8 comma 5. Sul
fronte “ecotassa” chiariamo che i cittadini brindisini saranno comunque
costretti a pagare a prescindere dall’incremento delle quantità di raccolta
differenziata, il 5% in più al Giugno 2014, tutto ciò grazie anche ad una
gestione “allegra” e superficiale del servizio. Infatti, la Regione ha disposto che i
Comuni che non hanno traguardato gli obiettivi prefissati, Brindisi è tra
questi, qualora dovessero riuscire ad incrementare del 5% i quantitativi di
materiale differenziato devono destinare le somme eventualmente dovute al
miglioramento dei servizi, quindi parliamo non di premialità o risparmi ma di
una diversa destinazione degli importi. Un ulteriore costo, quindi, che i
cittadini brindisini saranno chiamati a pagare per colpe altrui. Su queste
tematiche l’amministrazione comunale è stata chiamata a confrontarsi. Abbiamo
letto dell’avvio della procedura per la predisposizione della gara decennale in
uno con i Comuni costituenti all’ARO BR2 e della volontà di coinvolgere
preventivamente sindacati e associazioni di categoria auspichiamo anche e
soprattutto il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori che al momento
non sono state citate e che per legge hanno titolo a confrontarsi ( comma 461 L . 244/2007) per la
determinazione ed il controllo degli standard di funzionamento dei servizi
pubblici. Se così non fosse e se fossero disattese le richieste contenute nel
documento di diffida, l’ADOC annuncia sin da ora forme di sensibilizzazione e
mobilitazione dei cittadini ormai stanchi di subire disservizi e alti costi non
solo economici ma anche in termini di vivibilità, tutela dell’ambiente e di
decoro della città.
Brindisi
li, 21 Febbraio 2014
UFFICIO STAMPA ADOC
Nessun commento:
Posta un commento