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sabato 22 febbraio 2014

- IGIENE URBANA - RACCOLTA DIFFERENZIATA = + TASSE : LA FORMULA


                                             
                                                    



Si è tenuta nella serata odierna presso la sala riunioni della C.S.T. UIL di Brindisi l’iniziativa di presentazione dell’atto di diffida inoltrato dalla scrivente all’amministrazione Comunale di Brindisi, alla Procura della repubblica , alla Corte dei Conti  e all’autorità di vigilanza sugli appalti pubblici relativamente al servizio di raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani - raccolta differenziata e relativa tassazione. Presenti all’incontro il Segretario generale della C.S.T. UIL Licchello Antonio, il Presidente Provinciale ADOC, Zippo Giuseppe, gli avvocati Chiechi Francesca ed Elia Marco dell’uffico legale ADOC, oltre ad una folta rappresentanza di cittadini. Ad illustrare i contenuti del documento il Presidente Provinciale ADOC Zippo Giuseppe che ha richiamato l’attenzione sull’attività svolta in questi anni dall’associazione proprio sui temi oggetto dell’atto di diffida. Attività che, alla luce di quanto si continua a registrare nel Comune capoluogo, non ha sortito gli effetti sperati considerata la mancanza di una programmazione, che riesca a traguardare una maggiore efficienza dei servizi ed una economicità di spesa a carico dei contribuenti. Due, quindi, i livelli di discussione su cui l’ADOC chiede con forza che si apra un confronto e si rendano noti i dati ufficiali partendo da alcuni punti fermi, ben noti a tutti, grazie alle continue denunce, circa l’inefficienza dei servizi, la gestione del servizio legata alle continue proroghe, una tassazione divenuta, per certi versi, insostenibile se rapportata oltre che agli importi delle cartelle anche e soprattutto ai dati relativi agli importi per svariati milioni di euro recuperati per evasione e destinati a non si sa quali voci di bilancio. Sulla base dei presupposti sopra citati l’ADOC ha quindi chiesto, relativamente alla programmazione del servizio e al ricorso alle continue proroghe, qual’ è l’intendimento dell’attuale amministrazione comunale circa l’affidamento del servizio sulla base dell’esito dell’ultima gara espletata ed oggetto dell’ennesimo ricorso dinanzi al Tar con relativo pronunciamento. Gara, è bene ribadirlo, che potrebbe portare risparmi e servizi aggiuntivi per i cittadini contribuenti e che invece rischia di rivelarsi, stante gli atti di diffida inviati dall’azienda aggiudicataria, l’ennesimo costo per la collettività. Viene chiesto all’amministrazione comunale, sempre sulla base di atti ufficiali, a quanto ammontano gli importi relativi alle sanzioni elevate per inadempienze contrattuali e se tali inadempienze hanno rappresentato un risparmio economico per la società che attualmente gestisce il servizio. Inoltre, è stato chiesto di quantificare l’ammontare dei recuperi effettuati relativamente all’evasione TARSU e non solo. Il riferimento è al credito SO.GE.A. S.r.l. per un importo pari a 3.795.367 € al netto degli interessi pari a 865.736,20 € (Delibera G.C. n. 286 del 12/11/2012), al recupero delle somme Tarsu pari a 1.850.000 € relativamente a rettifica superficie e 1.950.000 € per omessa ed infedele dichiarazione così come da dichiarazioni rese alla stampa dallo stesso Sindaco Mimmo Consales, ed inoltre alle 392.893 € recuperate dall’AQP sempre per la Tarsu. In sostanza partendo dall’assunto che il Comune ha determinato la copertura integrale del costo del servizio a mezzo del tributo Tarsu, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ci viene spontaneo chiedere la restituzione delle somme recuperate a chi  in questi anni se n’è fatto carico. Parliamo di svariati milioni di euro che in bilancio devono necessariamente essere destinati ad un abbattimento della pressione fiscale a carico delle famiglie. Gli altri dati  su cui è stato chiesto di rendere note le cifre  sono quelli relativi agli introiti derivanti dalla vendita del materiale recuperato così come previsto dalla legge n. 24 del 2012 ed, in particolare, dall’ art. 8 comma 5. Sul fronte “ecotassa” chiariamo che i cittadini brindisini saranno comunque costretti a pagare a prescindere dall’incremento delle quantità di raccolta differenziata, il 5% in più al Giugno 2014, tutto ciò grazie anche ad una gestione “allegra” e superficiale del servizio. Infatti, la Regione ha disposto che i Comuni che non hanno traguardato gli obiettivi prefissati, Brindisi è tra questi, qualora dovessero riuscire ad incrementare del 5% i quantitativi di materiale differenziato devono destinare le somme eventualmente dovute al miglioramento dei servizi, quindi parliamo non di premialità o risparmi ma di una diversa destinazione degli importi. Un ulteriore costo, quindi, che i cittadini brindisini saranno chiamati a pagare per colpe altrui. Su queste tematiche l’amministrazione comunale è stata chiamata a confrontarsi. Abbiamo letto dell’avvio della procedura per la predisposizione della gara decennale in uno con i Comuni costituenti all’ARO BR2 e della volontà di coinvolgere preventivamente sindacati e associazioni di categoria auspichiamo anche e soprattutto il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori che al momento non sono state citate e che per legge hanno titolo a confrontarsi ( comma 461 L. 244/2007) per la determinazione ed il controllo degli standard di funzionamento dei servizi pubblici. Se così non fosse e se fossero disattese le richieste contenute nel documento di diffida, l’ADOC annuncia sin da ora forme di sensibilizzazione e mobilitazione dei cittadini ormai stanchi di subire disservizi e alti costi non solo economici ma anche in termini di vivibilità, tutela dell’ambiente e di decoro della città. 

Brindisi li, 21 Febbraio 2014



UFFICIO STAMPA ADOC

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