Mentre continuano a scorrere le
immagini relative al disastro consumato nella città capoluogo, nella giornata
di ieri, causa maltempo, ma non solo, riteniamo utili alcune considerazioni su
quanto avvenuto. Prioritariamente esprimiamo vicinanza alle migliaia di
cittadini che in queste ore stanno facendo la conta dei danni subiti alle
proprie abitazioni, in alcuni casi rese inagibili, alle colture, agli esercizi
commerciali e ai mezzi privati di
trasporto. Danni insostenibili in un periodo di crisi economica. Ci chiediamo è
stato fatto tutto il possibile per evitare tutto ciò? Oltre ai deficit
infrastrutturali, denunciati dalla pubblica amministrazione quasi a voler
mettere le mani avanti per arginare possibili critiche, riteniamo che la città
subisca, puntualmente, l’assenza di una manutenzione programmata delle opere idrauliche
con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Non più tardi di qualche
mese addietro abbiamo avuto modo di denunciare, per l’ennesima volta, lo stato
di trascuratezza degli impianti cittadini per lo smaltimento delle acque
piovane. Ancora una volta affermiamo che milioni di euro utilizzati per la
realizzazione della fogna bianca vengono resi vani dall’otturazione dei tombini
e caditoie per la mancata pulizia o a seguito del rifacimento del manto
stradale. Non abbiamo parole poi per i tratti stradali come in via Fulvia
sprovvisti di impianti di raccolta con il conseguente allagamento di garage ed
abitazioni. Ha del paradossale, inoltre, il fatto che un opera, quella relativa
alla messa in sicurezza del canale Patri – Palmarini, con realizzazione di un
vaso di espansione concepito proprio per evitare eventi simili a quelli
registrati nella giornata di ieri e verificatesi già nel 2005 si rilevi
infruttuosa e sottodimensionata rispetto al problema. Un progetto quello di cui
sopra appaltato nel 2007 di importo a base d’asta pari a Euro 1.840.515,87 oltre IVA e consegnata nel 2009. Sempre in ambito di
opere pubbliche riteniamo vergognoso quanto avvenuto nel sottopasso ferroviario
costato anch’esso milioni di euro reso praticamente inservibile nonostante sia
di recente realizzazione. Sul fronte degli interventi apprezziamo il lavoro
delle forze dell’ordine, della Polizia municipale e dei Vigili del Fuoco e ci chiediamo
quale sia il ruolo della Protezione civile nel comune capoluogo viste le
centinaia di cittadini che hanno vista minacciata la propria incolumità
rimanendo bloccati per strada con le auto invase dall’acqua e delle migliaia di
bambini e ragazzi costretti a scuola sino a fine giornata. Al sindaco di
Brindisi e all’amministrazione tutta chiediamo che siano predisposti tutti gli atti per aiutare
chi oggi si trova in estrema difficoltà per i danni subiti ad abitazioni ed
attività. Chiediamo, inoltre, che venga aperta un’inchiesta interna all’amministrazione
per fare luce su eventuali responsabilità che hanno concorso a determinare
quanto avvenuto e per verificare la corretta esecuzione di opere e servizi
ricorrendo eventualmente anche in sede giudiziaria. Per quanto di competenza
dell’amministrazione ci saremmo, inoltre, aspettati per la giornata odierna
un’ordinanza di chiusura delle scuole per verificare lo stato di sicurezza
degli edifici scolastici e delle zone circostanti in considerazione anche dei
bollettini diramati che prevedono ulteriori “disagi”. E’ chiedere troppo? Per
il futuro i cittadini si aspettano un piano articolato di interventi che
rimuova le criticità ormai note da tempo prima di dover commentare eventi ben
più catastrofici.
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