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giovedì 13 settembre 2012

ORDINE PUBBLICO: SE NON E' VERA EMERGENZA... POCO CI MANCA!!!



L’ADOC di Brindisi esprime forti preoccupazioni per il consolidarsi di preoccupanti fenomeni criminosi nel comune capoluogo. Ormai è divenuto un appuntamento fisso quello di dover commentare furti in appartamenti, in attività commerciali ma quel che è più grave il reiterarsi di reati con l’uso frequente di armi da fuoco. Già in passato abbiamo avuto modo di richiamare l’attenzione delle istituzioni e degli organi di controllo su situazioni intollerabili a cui non vogliamo abituarci per non ricadere nuovamente negli anni bui che hanno segnato il destino della città e dei cittadini. Abbiamo assistito in questi anni ad un ferimento al di fuori di un affollatissimo istituto scolastico in pieno giorno, sino ad arrivare alla cronaca odierna con l’ennesima rapina ai danni di un operatore commerciale intento a  depositare i proventi del proprio lavoro. Nel frammezzo numerosi episodi criminosi.  L’attentato del 19 Maggio scorso sembrava aver “scoperchiato le pentole” in un territorio dove le esigenze di marketing e promozione sembrano prevalere sulla realtà dei fatti. Ci chiediamo allora non è promozione per un territorio quella di ribellarsi dinanzi il seppur minimo atto delinquenziale? In molti tra le istituzioni, infatti, in quegli attimi terribili si lasciarono andare a dichiarazioni che erano il frutto di un sentore giornaliero fatto di timidi ma inquietanti rigurgiti di criminalità anche se in fase embrionale. La scoperta dell’autore dell’attentato ha poi riportato tutto nei binari dell’indifferenza. Così come ha avuto modo di dire l’ex comandante dei Carabinieri, il Colonnello Sica nel suo saluto al territorio, Brindisi non ospita forme di criminalità organizzata. Concordiamo nella consapevolezza però che quanto sta avvenendo rischia di sfociare in possibili tragedie, se non si riescono a combattere tali fenomeni, oltre a porre le basi per nuove forme di criminalità organizzata. Non è pensabile che un cittadino possa vivere situazioni di pericolo perché coinvolto in una rapina o per la violazione del proprio domicilio. Siamo solidali e vicini alle forze dell’ordine, le cui rappresentanze puntualmente denunciano carenze di uomini, tecnologie e mezzi. Richiamiamo ancora una volta l’attenzione delle istituzioni affinchè emerga forte il disappunto per quanto sta avvenendo e per chiedere a chi di competenza atti concreti per garantire sicurezza e quindi sviluppo al territorio. Protocolli di intesa come quello sottoscritto con gli istituti di vigilanza non molto tempo addietro in sede prefettizia non risolvono i problemi abbiamo bisogno di maggiore presenza delle istituzioni in tutte le loro articolazioni ma soprattutto della presenza delle forze dell’ordine sia in fase di prevenzione che di contrasto.    

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