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martedì 11 settembre 2012

EVASIONE FISCALE: BENE LA GUARDIA DI FINANZA...ORA INTESE CON LE ASSOCIAZIONI!!!




Le notizie relative ai controlli effettuati in queste settimane dalla Guardia di Finanza di Brindisi, a cui va il nostro apprezzamento per l’attività svolta in riferimento alla lotta all’evasione fiscale, ci induce ad intervenire su un argomento fortemente sentito dai consumatori almeno stante le continue segnalazioni ricevute. Stiamo registrando infatti un’inversione di tendenza rispetto al passato e un salto culturale nel rapporto tra consumatore ed esercizi commerciali o le libere professioni. Un po’ per la campagna di sensibilizzazione avviata dal Governo, un po’ per la pressione fiscale che ad oggi colpisce solo i soliti noti ( lavoratori pensionati e dipendenti oltre chi opera in regime autonomo correttamente) oltre ai controlli sempre più serrati cominciano diventare sempre di meno coloro i quali accettano supinamente il mancato rilascio dello scontrino o della ricevuta fiscale. I numeri resi noti a livello nazionale testimoniano questa tendenza con aumento dei controlli, delle infrazioni contestate ma anche della collaborazione dei cittadini. Dinanzi lo scenario che va mutando in termini di controlli e collaborazioni non manca l’ingegno dei commercianti che non meritano a nostro modo di vedere di essere nominati tali per rispetto dei colleghi che a costo di sacrifici economici non solo pagano le tasse ma sono costretti a lottare contro la concorrenza sleale di chi non lo fa. Diverse le situazioni che hanno del paradossale rilevate nel comune capoluogo, e non solo, in varie tipologie di attività. In testa alle segnalazioni troviamo le pizzerie da asporto con situazioni che vanno dal mancato rilascio dello scontrino in maniera sistematica e naturale soprattutto negli orari di punta approfittando della confusione, alle situazioni più creative come nel caso di esercizi che sono soliti avere a ridosso della cassa due tre scontrini già pronti di importi minimi a tal punto da indurre il consumatore nell’errore. C’è infatti chi consciamente o inconsciamente va via con lo scontrino pre - battutto  nel primo caso per non creare situazioni di imbarazzo nel secondo perché crede che sia stato emesso relativamente al proprio acquisto. Sempre nell’ambito della ristorazione molto diffuse risultano essere le ricevute senza numero progressivo né denominazione sociale, carta straccia praticamente utile solo a comunicare al cliente l’importo da pagare. Seguono il riutilizzo degli scontrini, l’errata battitura degli importi magari con uno zero in meno o nel caso della vendita a peso di importi forfettari. A farla da padrona in questa giungla gli ambulanti. A seguire le categorie più segnalate le attività dedite alla cura della persona, installlatori/manutentori, bar e autolavaggi. Relativamente alle prestazioni mediche, fortemente richieste in un momento in cui la sanità pubblica langue, abitualmente si lascia intendere al paziente che l’emissione di fattura comporta un aggravio come se fosse assoggettata ad IVA. Niente di più falso in quanto l’emissione di fattura comporta solo l’applicazione di una marca da bollo dell’importo di 1,81 euro per prestazioni superiori alle 77,47 euro. Insomma i furbi continuano ad operare quello che non gli è chiaro è che con l’incasso ricevono soldi che i consumatori gli “affidano” per versargli allo Stato e non per aumentare i propri guadagni.  Speriamo che una sempre maggiore collaborazione dei cittadini e un costante controllo del territorio riesca ad arginare il fenomeno in attesa di una crescita culturale che di fatto lo elimini completamente a vantaggio di tutti. L’ADOC invita associazioni di categoria e professionali ad esprimere la propria posizione in merito al problema auspicando iniziative congiunte a tutela d chi opera correttamente nel rispetto delle leggi e dei consumatori.

Brindisi li, 11 Settembre 2012

Il Presidente Prov.le
    Zippo Giuseppe       

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